“Sabbia”, questa era la parola in codice utilizzata per parlare di rifiuti. Emerge durante una chiacchierata telefonica tra gli autisti Giuseppe Zenga e Giuseppe Caruso (SCARICA L’INTERCETTAZIONE). Ma come abbiamo potuto documentare, quello che sta emergendo dalla cava di Ordona è tutt’altro che sabbia. C’è solo monnezza d’ogni genere, rifiuti speciali, pericolosi e persino scarti ospedalieri. Il lavoro dei carabinieri del Noe continua imperterrito con l’aiuto di macchine e la protezione delle maschere antigas. Negli anni si sono susseguiti gli episodi di carico e scarico dei rifiuti nella cava di proprietà della “Edil C”. Impressiona il fatto che nell’arco di una sola mattinata i camion facevano ben due volte la tratta Bisaccia-Ordona per buttare immondizia nel Basso Tavoliere delle Puglie. Alcuni rifiuti poi, quelli prelevati dalla SELE Ambiente di Battipaglia, venivano smaltiti direttamente nella cava di Ordona, senza alcun transito, anche solo fittizio, presso la Biocompost di Bisaccia, società che sulla carta “compostava” i rifiuti ma in realtà non aveva nemmeno gli strumenti per farlo.
Ecco alcuni episodi narrati dagli investigatori durante i pedinamenti.
7 marzo 2013: Alle ore 09,00 si effettuava un passaggio dal luogo incriminato in Ordona dove si intravedeva la presenza di pala meccanica effettuare manovre di movimento terra e 2 autocarri intenti ad effettuare manovre di scarico del materiale trasportato tramite ribaltamento di cassone.
Detti autocarri, appositamente individuati, uscivano dalla “cava” per percorrere la strada in direzione della SS Foggia-Candela.
Gli autocarri venivano nuovamente intercettati presso la BioCompost Irpino di Bisaccia che, dopo aver effettuato “operazioni di carico” sempre all’interno de medesimo capannone e con le stesse modalità descritte nei precedenti verbali, ripartivano “in tandem” verso le ore 12 circa per recarsi nuovamente presso il terreno incriminato di Ordona per scaricare quanto trasportato.
14 marzo 2013: Alle ore 09,20 si effettuava un passaggio dal luogo incriminato in Ordona dove si intravedeva la presenza di pala meccanica effettuare manovre di movimento terra, ma non si notava presenza di autocarri intenti ad effettuare manovre.
Si decideva pertanto di effettuare un passaggio dalla BioCompost Irpino di Bisaccia dove, ivi giunti alle ore 09,50 circa si notavano tre autocarri già noti, uno pronto per entrare nel capannone e l’altro in attesa per la partenza.
A quel punto veniva effettuato un servizio di osservazione – con ausilio di binocolo – da una collinetta nei pressi dell’impianto di compostaggio, da dove si poteva notare che un autocarro, appena finito di effettuare operazioni di carico, fuoriusciva dal capannone (con telone chiuso) e si posizionava dietro l’altro mezzo, intanto il terzo autocarro entrava in retromarcia nel capannone per uscire (con telone chiuso) dopo una decina di minuti.
Detti autocarri, alle successive ore 10,35 ripartivano “in colonna” per recarsi nuovamente presso il terreno incriminato di Ordona (dove giungevano alle successive 11,10 per scaricare quanto trasportato dove li attendeva sempre la pala meccanica e dove si poteva notare la presenza, presso il fondo incriminato, di un fuoristrada di colore nero.
4 aprile 2013: Dalle ore 09,00 si effettuava un servizio di osservazione presso la società Biocompost di Bisaccia. Ivi giunti si intravedeva un mezzo tipico utilizzato per la raccolta dei rifiuti solidi urbani uscire dal capannone ed allontanarsi dalla Biocompost Irpino. Alle successive ore 09.10 giungevano insieme due autocarri già conosciuti, entrambi con cassone scoperto e quindi senza il telone.
Detti autocarri effettuavano manovre di carico tramite ingresso in retromarcia sempre nel medesimo capannone della Biocompost. I medesimi, questa volta con cassone riportante il telo di copertura chiuso, alle 09.25 si allontanavano dalla Biocompost.
A quel punto si decideva di aspettare detti autocarri direttamente nei pressi del terreno di Ordona dove questi giungevano alle ore 10.05 e dove, ad attenderli, oltre agli escavatori vi era anche un fuoristrada di colore scuro. Appena ultimate le operazioni di scarico ad opera dei menzionati autocarri da una strada interna della “cava” giungeva altro autocarro di colore bianco (tipico per trasporto terra) che, giunto dove gli autocarri avevano scaricato quanto trasportato, sembrava scaricasse del terreno. Alle ore 10.30 gli autocarri si allontanavano dalla cava per riprendere la direzione Candela sulla strada statale mentre, il mezzo per trasporto terra, ripercorreva – al contrario – il sentiero interno.
Incuriositi dalla provenienza del mezzo, si scopriva che questo era giunto da un verosimile impianto di movimento terra (collegato tramite una strada sterrata interna direttamente al punto di scarico degli autocarri) recintato da rete metallica e riportante un cartellone con la scritta “Edil C. SRL”.