Si infiamma lo scontro tra politica e stampa in Capitanata. A riaccendere la miccia è Danilo Maffei, commissario cittadino di Puglia Popolare a Foggia, con un durissimo post pubblicato il primo maggio sui social. Maffei – attualmente sotto processo per voto di scambio – rivendica la propria posizione di incensurato e contrattacca apertamente chi, a suo dire, lo starebbe diffamando con finalità ideologiche e politiche.
“È un accanimento compulsivo – scrive Maffei -, ma ho già dato mandato fiduciario agli avvocati per procedere contro chi mi diffama”. Il riferimento è esplicito: nel mirino il direttore del giornale locale l’Attacco, definito da Maffei “pluripregiudicato per reati in tema di diffamazione e maltrattamenti in famiglia. Un giornale finanziato da un imprenditore attiguo al mondo criminale”, facendo riferimento a quanto detto in passato dal procuratore capo della DDA di Bari, Roberto Rossi.
Maffei sostiene di essere vittima di una “gogna mediatica che corrode la democrazia”, alimentata da una parte della stampa “politicizzata” e da una politica “inadeguata” e priva di contenuti.“Risponderanno in sede penale e civile delle loro condotte”.
Nel finale, il commissario cittadino di Puglia Popolare – pur sotto processo in un’indagine che coinvolge il mondo politico foggiano – rivendica il proprio impegno e la sua “dignità di persona incensurata”. “Io continuo la mia missione politica con passione, abnegazione e lealtà”, conclude. E augura “buon Primo Maggio a chi lavora con dedizione”.