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Home - Franca Marasco, la sorella Rosa nel giorno del 1° Maggio: “Morta da lavoratrice onesta, nessuno l’ha tutelata”

Franca Marasco, la sorella Rosa nel giorno del 1° Maggio: “Morta da lavoratrice onesta, nessuno l’ha tutelata”

Durissima lettera della dottoressa Rosa Marasco: "Un delitto che affonda le radici in una rete di irresponsabilità istituzionali, parrocchiali e sociali. Mia sorella è stata abbandonata da tutti"

Di Redazione
1 Maggio 2025
in Cronaca, Foggia
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Nel giorno dedicato al lavoro, la festa del 1° Maggio, si leva forte la voce di chi ha perso tutto proprio nel compiere il proprio dovere. È quella della dottoressa Rosa M.T. Marasco, sorella di Francesca Renata Marasco, la tabaccaia di Foggia brutalmente assassinata il 28 agosto 2023 mentre lavorava nella sua rivendita in via Marchese De Rosa.

Rosa ha affidato il suo dolore e la sua denuncia a una lunga e accorata lettera pubblica, in cui ricostruisce con lucidità e fermezza i contorni di una tragedia che, secondo lei, “affonda le radici in una rete colpevole di connivenze, silenzi e ipocrisie”.

“Uccisa sul lavoro, dimenticata dallo Stato e da chi predica la carità”

Nella sua riflessione, Rosa Marasco richiama le parole di Papa Francesco sul valore del lavoro e della dignità dei lavoratori: “Gesù ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro”, scrive. Ma subito dopo affonda: “Mia sorella è morta sul lavoro, e nessuno l’ha tutelata”.

La ricostruzione dell’omicidio è agghiacciante. Francesca Marasco fu colpita a morte con numerose pugnalate, in pochi secondi. Il killer, un cittadino marocchino pregiudicato, privo di documenti e già destinatario di un decreto di espulsione giudiziaria, era stato ospitato – secondo quanto afferma la sorella – per ben due volte dal P.I.S. del Comune di Foggia, senza che fosse mai segnalato alle forze di polizia, “nonostante avesse dichiarato la sua identità e la sua situazione ad un’assistente sociale”.

Ma c’è di più. Secondo la denuncia della sorella, a commissionare il delitto sarebbe stato un altro soggetto, italiano, anche lui pregiudicato, anche lui passato per la stessa struttura, e successivamente accolto in un appartamento di via Mameli “protetto dal parroco della parrocchia San Pio X”. Un luogo che Rosa Marasco definisce “un vero e proprio covo per delinquenti”.

“Accoglienza ipocrita, silenzio complice, nessuna trasparenza”

Il testo della lettera è un atto d’accusa durissimo verso le istituzioni: dal Comune di Foggia, “colpevole di non aver segnalato i soggetti ospitati”, allo Stato, che “non ha vigilato sulla presenza di stranieri irregolari e pericolosi”, fino alla magistratura, che secondo la sorella “non ha garantito che l’espulsione del killer fosse eseguita”.

Ma è sul mondo ecclesiastico che si abbatte una parte dolorosa e inedita della denuncia. La dottoressa Marasco chiama in causa direttamente il parroco della chiesa San Pio X, accusandolo di una “carità malsana e falsa”, fatta – sostiene – di “espedienti e sotterfugi”, di “assenza di trasparenza”, e soprattutto di “mancanza di empatia” nei confronti della famiglia della vittima. “Non ha pronunciato una sola parola di preghiera o di solidarietà per il corpo devastato di mia sorella”, scrive.

“Francesca era una donna giusta, silenziosa, vera. Morta per un lavoro non protetto”

Francesca Marasco, secondo la sorella, è stata “una lavoratrice onesta, timorata di Dio, che ha fatto del suo lavoro un luogo di testimonianza”. E che ora merita giustizia, ma anche memoria. “Voglio dare risalto a chi ha lavorato con onestà fino all’ultimo respiro. Non si può continuare a nascondere la verità dietro false etichette di accoglienza, ospitalità, carità. La sicurezza deve venire prima di ogni diritto”.

Nel suo appello, Rosa invoca un cambio di paradigma, affinché “la nostra società smetta di nascondersi dietro parole vuote” e affronti il nodo della sicurezza, della legalità, dell’integrazione vera. E conclude con una frase che è un manifesto: “Io sono Franca per sempre”. Una sorella che non si arrende. Una città che ha il dovere di ricordare.

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Tags: franca
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