“Un segnale forte e chiaro per restituire credibilità alle istituzioni e ripristinare un rapporto di fiducia con i cittadini”. È il contenuto della nota diffusa dal Movimento 5 Stelle, firmata dal senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5S, dal deputato Leonardo Donno, coordinatore regionale per la Puglia, e dalla coordinatrice provinciale della BAT Letizia Morra, a seguito del caso che ha coinvolto Carmela Fiorella, moglie dell’ex capogruppo del Partito Democratico in Regione Puglia, Filippo Caracciolo.
Il caso Fiorella e il ruolo delle partecipate pubbliche
Secondo il M5S, l’episodio è solo l’ultimo di una serie di situazioni che “gettano un’ombra sulle istituzioni” e che chiamano in causa il tema dell’etica pubblica. “Si parla di aziende a partecipazione pubblica – si legge nella nota – che non possono in nessun modo essere macchiate da vicende simili. È un messaggio devastante per i giovani pugliesi che studiano, si formano, credono nella meritocrazia e confidano nella trasparenza delle istituzioni”.
Appello al centrosinistra e al centrodestra: “Fuori i responsabili dalle liste”
L’intervento dei vertici pentastellati non si limita al caso singolo, ma chiama in causa l’intero quadro politico regionale. “È necessario – scrivono – che tutte le forze progressiste, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, mettano al centro il tema del rinnovamento e dell’etica. Anche il centrodestra non è immune da vicende giudiziarie e deve assumersi la responsabilità di contrastare metodi e sistemi che non tutelano l’interesse collettivo”.
Il Movimento chiede che soggetti coinvolti in comportamenti discutibili siano esclusi dalle liste e che si scelga la via della trasparenza: “Bisogna smantellare i sistemi di potere creati in decenni e garantire discontinuità”.
“Alternativa alla politica modello Santanchè”
Nel mirino anche quella che viene definita una “classe politica modello Santanchè”, accusata di gettare discredito sull’intera istituzione pubblica. Il Movimento 5 Stelle chiede alle forze progressiste “chiarezza sui rapporti politico-istituzionali”, ponendo come base per qualsiasi alleanza futura “legalità, etica e condivisione programmatica”. Un appello che mira a costruire un’alternativa credibile fondata sul rispetto dei cittadini e sul recupero della fiducia verso la politica.