La prospettata chiusura del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo accende lo scontro tra le forze dell’ordine e le istituzioni. Il SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) ha espresso ferma contrarietà all’ipotesi di soppressione del presidio, definendolo strategico e irrinunciabile per il controllo della criminalità organizzata nel territorio foggiano.
Per ribadire questa posizione, il sindacato ha convocato un’assemblea sindacale il 12 marzo 2025 alle ore 10:00, presso la sede del Reparto in via Guareschi, angolo via Martiri di Cefalonia, a San Severo. A presiedere l’incontro sarà il Presidente Nazionale del SIAP, Francesco Tiani, affiancato dal Segretario Provinciale di Foggia, Matteo Ciuffreda, e dal Segretario Aggiunto, Alfonso Pasqua. Presenti anche il Segretario Interprovinciale di Bari e BAT, Ventrella, e il Segretario Provinciale di Lecce, Casciaro, in quanto un’analoga minaccia di chiusura riguarda anche il Reparto Prevenzione Crimine di Lecce.
Un reparto nato dopo la strage di San Marco in Lamis
Il Reparto Prevenzione Crimine di San Severo è stato istituito nel 2018, in risposta alla strage di San Marco in Lamis, quando quattro persone, tra cui due innocenti, furono brutalmente assassinate in un agguato mafioso. Quel tragico episodio spinse il sindaco di San Severo, con il sostegno del Ministero dell’Interno, a richiedere un rafforzamento della presenza dello Stato nel territorio, da sempre afflitto da una criminalità organizzata aggressiva e radicata.
Sin dalla sua istituzione, il Reparto ha operato con servizi ad alto impatto, garantendo una capillare attività di controllo e deterrenza, con perquisizioni, monitoraggio di individui pericolosi, vigilanza su esercizi commerciali e posti di blocco mirati. Nonostante un organico ridotto a 45 operatori, il reparto ha sempre mantenuto elevati standard operativi ed è stato spesso richiesto anche da altri uffici di polizia per interventi mirati su scala provinciale.
Il SIAP: “Decisione contraddittoria, servono più agenti, non meno”
Secondo il SIAP, la chiusura del Reparto Prevenzione Crimine sarebbe una grave contraddizione rispetto ai proclami governativi sulla necessità di potenziare la sicurezza nelle aree a rischio.
“Ogni riduzione della presenza dello Stato nelle aree più esposte alla criminalità rappresenta un pericoloso arretramento”, sottolineano Ciuffreda e Pasqua.
Il sindacato evidenzia inoltre l’effetto deterrente svolto dal Reparto, il cui pattugliamento costante ha garantito un monitoraggio continuo dei luoghi più vulnerabili alle infiltrazioni mafiose. La chiusura porterebbe alla dispersione di competenze altamente specializzate, maturate in anni di esperienza sul campo, e metterebbe a rischio la capacità operativa delle forze dell’ordine in un territorio che resta tra i più problematici d’Italia sotto il profilo della sicurezza.
L’appello alla partecipazione e il confronto con le istituzioni
Durante l’assemblea sindacale del 12 marzo, il SIAP raccoglierà le istanze degli operatori e presenterà richieste ufficiali all’amministrazione, chiedendo un confronto urgente con il Ministero dell’Interno e le istituzioni competenti.
“Non accetteremo che la sicurezza del territorio venga sacrificata per mere logiche di risparmio. L’unica strada è il potenziamento del reparto, non la sua soppressione”, affermano i rappresentanti sindacali.
Nel frattempo, cresce la preoccupazione anche per la possibile chiusura del Reparto di Lecce, un segnale che – secondo il SIAP – potrebbe anticipare un più ampio ridimensionamento della presenza delle forze dell’ordine nel Mezzogiorno.
L’invito rivolto agli iscritti e alla segreteria regionale è chiaro: partecipare numerosi per far sentire forte e chiara la voce di chi ogni giorno lotta per la sicurezza del territorio.