Continua il percorso formativo degli studenti del Presidio Scolastico di Libera nato con il sostegno della dirigente scolastica, Maria Soccorsa Colangelo, lo scorso 27 gennaio presso l’istituto I.T.E.S. “A. Fraccacreta” di San Severo e dedicato a “Incoronata Solazzo&Maria Incoronata Ramella”.
A dialogare con i ragazzi e sollecitare curiosità ed interesse su un tema di scottante attualità, com’è quello dell’uso dei social, è stato lo scorso 21 gennaio, nella biblioteca scolastica, il responsabile nazionale della Formazione di Libera, Michele Gagliardo.
L’incontro si è aperto con un’introduzione generale sulla narrazione che le mafie fanno di sè e che, un tempo affidata a strumenti convenzionali, ora passa soprattutto attraverso i social e i media, ovvero, quegli strumenti che hanno un notevole carattere di diffusività e condizionamento soprattutto tra i giovani.
Sollecitati dal relatore i ragazzi hanno iniziato, quindi, a confrontarsi su quanti di loro, ad esempio, ascoltando brani di giovani “rap” o visualizzando video che esaltano ed enfatizzano il mito del potere e del lusso. La discussione è poi scivolata sulla famosa fiction “Mare Fuori” e su quanto di positivo ma anche fantasioso e lontano dalla realtà ci sia nella rappresentazione delle organizzazioni criminali.
La riflessione si è spostata, quindi, sulla necessità di sviluppare un proprio spirito critico per individuare i messaggi e i simboli di cui la mafia si serve per manipolare e attrarre le fasce più deboli e creare, così, quella subcultura mafiosa che alimenta nuovi adepti.
Ma basta questo? Sarebbe già un traguardo importante ma i ragazzi sono sempre in grado in simili occasioni di valorizzare al meglio le loro potenzialità ed ecco che ad un certo punto una giovane socia del Presidio Scolastico chiede a Gagliardo: “In che modo possiamo noi utilizzare i social per fare anche nel nostro piccolo antimafia sociale?”.
Puntuale è arrivata la risposta del relatore che ha sollecitato i ragazzi ad “agire la legalità” nei loro contesti di vita e con gli stessi mezzi a loro tanto familiari semplicemente facendo “controinformazione”.
Al mito del piccolo “boss” che spavaldamente sui social sfoggia rolex e stappa bottiglie di champagne contrapporre e valorizzare, con gli stessi mezzi e la stessa convinzione persuasiva,quello dei tanti ragazzi che come loro studiano ma ugualmente ascoltano musica, praticano sport e frequentano pari.
Ognuno può fare nel proprio piccolo la propria parte e, così agendo, fare la differenza.
È stato questo il messaggio consegnato alla fine dal prof. Gagliardo ai giovani soci del Presidio Scolastico e l’esortazione della docente referente, Amelia Viglione.