Il Comune di Manfredonia incassa una pesante sconfitta legale al Consiglio di Stato, che ha confermato l’annullamento della richiesta di pagamento di oltre 350.000 euro tra oneri di urbanizzazione, interessi e sanzioni avanzata nei confronti della società Ta.Ri. s.r.l.. La vicenda si è conclusa con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per revocazione presentato dalla società, che tuttavia non modifica l’esito già favorevole alla stessa stabilito in precedenza.
La vicenda giudiziaria
Il caso prende avvio nel 2017, quando il Comune di Manfredonia notificò alla Ta.Ri. s.r.l. una richiesta di pagamento relativa a oneri concessori, interessi e sanzioni per presunti ritardi nei versamenti legati a permessi di costruzione risalenti a oltre un decennio prima. La società aveva contestato integralmente la richiesta, sostenendo la prescrizione di molte delle somme e la non debenza di altre.
Dopo una prima sentenza sfavorevole del TAR Puglia, la Ta.Ri. s.r.l. aveva impugnato la decisione davanti al Consiglio di Stato, che nel 2023 aveva accolto il ricorso, annullando integralmente la nota del Comune.
Le conseguenze per il Comune
Con questa decisione, il Comune di Manfredonia perde definitivamente la possibilità di recuperare circa 350.000 euro tra oneri di urbanizzazione secondaria, costi di costruzione e sanzioni. La sentenza ha infatti stabilito che molte delle somme richieste erano prescritte o comunque non dovute, sancendo una sconfitta senza appello per l’amministrazione.
Il ricorso per revocazione
La Ta.Ri. s.r.l., nonostante la vittoria, aveva successivamente presentato un ricorso per revocazione, lamentando un errore nella precedente sentenza, che avrebbe escluso l’esame di alcune motivazioni di appello ritenendole erroneamente assorbite. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che la società non aveva alcun interesse concreto a riaprire il giudizio, avendo già ottenuto un risultato pienamente favorevole.
La sconfitta del Comune
L’amministrazione comunale di Manfredonia non si è costituita in giudizio nella fase di revocazione, lasciando di fatto campo libero alle decisioni della Corte. La sentenza ha confermato l’annullamento integrale della nota notificata alla Ta.Ri. s.r.l., costringendo il Comune a rinunciare a somme rilevanti, che avrebbero potuto contribuire alle casse pubbliche. Una disfatta, insomma, per l’ente comunale rappresentato dall’avvocata Teresa Totaro, di nuovo sconfitta dopo la recente stangata di oltre 2 milioni di euro in un altro procedimento.
Un danno per la collettività
La perdita di 350.000 euro rappresenta un duro colpo per le finanze pubbliche di Manfredonia, in un contesto in cui i Comuni faticano a reperire risorse per sostenere i servizi ai cittadini. Questa vicenda solleva interrogativi sulla gestione amministrativa e sulla capacità di perseguire con successo le proprie pretese economiche attraverso il contenzioso legale. Perché gli uffici competenti non hanno mandato per tempo queste cartelle? Come mai l’ente tardi a richiedere soldi che li competerebbero per legge?
La sentenza, emessa il 25 giugno 2024, pone fine a un lungo iter giudiziario che, per il Comune di Manfredonia, si conclude con una sconfitta che potrebbe avere conseguenze rilevanti anche a livello politico.