Sono otto gli arrestati, tutti foggiani, per le rapine nei negozi di Foggia, si tratta di Giovanni Mastrullo, 26 anni, Enea Bramante, 25 anni, Santuccio Bevilacqua, 34 anni, Aldo D’Angelo, 51 anni, Carlo Federico Rotunno, 34 anni, Luigi Mondelli, 34 anni, Danila Ariostini, 42 anni e Claudio Pesante, 19 anni, quest’ultimo figlio di Francesco detto “U’ Sgarr”, boss del narcotraffico della mafia foggiana, condannato a 20 anni in primo grado nel processo “Game Over”. Il giovane Pesante, invece, è stato di recente condannato ad un anno e 10 mesi per un’aggressione nel Pronto soccorso del Riuniti di Foggia.
Mastrullo, Bramante, Bevilacqua e D’Angelo sono accusati del colpo alla gioielleria di via Arpi “Piccole Gioie” a Foggia del novembre 2023 quando avrebbero immobilizzato la titolare per poi fuggire con collane, anelli e bracciali.
Sempre Bevilacqua, stavolta con Rotunno e Pesante, è accusato del colpo alla sala slot di via Crispi “Big Billionaire” dove con un’arma giocattolo aggredirono un impiegato per impossessarsi di circa 7mila euro e del portafoglio della vittima.
Infine, ancora Bevilacqua, con Rotunno, Mondelli e Ariostini avrebbe colpito l’ufficio postale di viale Candelaro portando via oltre 900 euro dalle casse e un assegno di 13mila euro.
Il modus operandi
Le indagini sono state avviate dopo la rapina alla gioielleria del centro storico, il 30 novembre 2023: al momento dell’apertura pomeridiana tre persone con il volto coperto entrarono nel negozio minacciando la proprietaria e i clienti con una pistola. La banda riuscì a portare via gioielli e altri oggetti preziosi fuggendo a bordo di un’auto con targa falsa guidata da un complice. Il secondo episodio contestato a quattro degli indagati è la rapina ad un ufficio postale della città, la mattina del 31 gennaio 2024: tre persone con il volto coperto e armate fecero irruzione minacciando i presenti, tra cui un bambino, e intimando ai cassieri di consegnare il denaro. Prima di compiere il colpo, la banda verificò la presenza di telecamere e guardie giurate a presidio dell’ufficio postale. Il terzo episodio è la rapina a una sala slot in cui durante la notte persone incappucciate e armate entrarono e, incuranti dei clienti presenti, aggredirono con calci e pugni un dipendente facendosi consegnare il denaro in cassa e quello contenuto nella macchinetta cambia monete.