La crisi del Manfredonia si acuisce. La sconfitta casalinga contro il Gravina ha scatenato l’ira dei tifosi sipontini, ormai stanchi di risultati negativi e di una squadra che sembra aver perso l’identità. La tifoseria, compatta, chiede a gran voce le dimissioni del direttore sportivo Livio Scuotto e dell’allenatore Luigi Panarelli.
Un punto in sei partite è un bottino decisamente troppo magro per una squadra che ambiva a ben altro. I biancazzurri sono penultimi in classifica con soli cinque punti. L’incubo di un’amara retrocessione in Eccellenza si fa sempre più concreto.
Panarelli sulla graticola. L’ex tecnico del Matera è finito nel mirino delle critiche. Il suo arrivo era stato accolto con entusiasmo, ma i risultati non sono arrivati. Le prossime sfide contro l’Ischia e la corazzata Casarano si preannunciano proibitive e rischiano di essere definitive per la sua permanenza sulla panchina sipontina.
Il sogno Baratto. In questo scenario di incertezza, il nome di Giovanni Baratto torna a circolare con insistenza. L’allenatore, amatissimo dalla piazza, ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi manfredoniani, soprattutto per la storica vittoria a Cava de’ Tirreni contro la Cavese. Baratto, con la sua grinta e la sua capacità di coinvolgere l’ambiente, potrebbe essere la figura ideale per risollevare le sorti del Manfredonia.
Un profilo vincente. Negli ultimi anni, Baratto ha dimostrato di essere un allenatore capace di ottenere risultati importanti. A San Luca ha centrato una salvezza miracolosa, mentre alla Turris ha sfiorato la promozione in Serie C. La sua esperienza e la sua conoscenza del calcio pugliese potrebbero essere determinanti per il futuro del Manfredonia. La piazza sogna un suo ritorno, ma la società dovrà valutare attentamente tutte le opzioni.