Dopo 14 anni è stata inaugurata la Cardiochirurgia al Policlinico di Foggia. L’attivazione del servizio pubblico (in Puglia, come nel resto d’Italia, la cardiochirurgia è prevalentemente svolta in strutture private), rappresenta una svolta, che comporterà la chiusura del reparto di Casa Sollievo della Sofferenza. “Sarà un reparto d’eccellenza, con le migliori tecnologie disponibili in questo momento”, ha detto il direttore generale Giuseppe Pasqualone, presentando il direttore Domenico Paparella come un “fuoriclasse del settore”. L’operazione è stata complessa e travagliata, per questioni tecniche e di policy di sistema (è sempre stata ritenuta difficile, se non impossibile, la coesistenza di due reparti in Capitanata). L’ex dg Vitangelo Dattoli, prima del suo trasferimento a Bari, aveva avviato le prime fasi del progetto, ma il successivo partenariato pubblico-privato non ha avuto seguito.
Oggi in Viale Pinto si scrive un nuovo capitolo di un percorso di crescita che dovrà rendere maggiormente attrattivo il polo sanitario e la città. “In poche settimane stiamo reclutando tutto il personale necessario, e non è una faccenda da poco, visto che ci lavoreranno ben 74 persone, in pratica un’azienda nell’ospedale”, ha chiosato Pasqualone, riconoscendo tutti i meriti al predecessore.
I numeri del “reparto di eccellenza”
L’accelerazione è stata possibile soprattutto grazie all’investimento di oltre 10 milioni di euro della Regione Puglia, ai quali si aggiungeranno altri 3,5 milioni prima del trasferimento del reparto dall’attuale blocco operatorio al Deu (giugno 2025). La struttura, infatti, al momento è stata dislocata presso la Maternità (primo piano) e disporrà di 2 sale operatorie nel polo chirurgico. Sono stati effettuati tutti i lavori di realizzazione dei 6 posti letto di degenza e dei 5 per la terapia intensiva. Entro la prossima estate avverrà il trasferimento del reparto operatorio all’ultimo piano del Deu: qui ci saranno 14 posti letto per la degenza e 6 per la terapia intensiva. Particolarmente complessa è stata la fase dell’acquisizione di tecnologie, farmaci e dispositivi. Sono state eseguite gare per circa 25,6 milioni di euro, di cui 1,7 per investimenti in tecnologie di altissima fascia (angiografia monoplano, macchine per la circolazione extracorporea, scambiatori di calore, macchine per il recupero del sangue, contropulsatori aortici, sistema per la tromboelastografia, ecotomografi di alta fascia). Da segnalare l’acquisto di farmaci e quello dei dispositivi medici. “Non veniva fatta da molti anni in Puglia, abbiamo chiuso tutte le procedure senza nessun ricorso”, il vanto del manager. Quanto al personale, la dotazione sarà la seguente: 1 direttore medico, 7 dirigenti medici cardiochirurghi, 7 dirigenti medici cardioanestesisti, 36 infermieri, 6 perfusionisti e 17 operatori sociosanitari.
Paparella: “Obiettivo 700 interventi all’anno”
È stata più volte sottolineata la scelta di vita del professor Domenico Paparella, passato dal privato al pubblico perché “convinto dalle prospettive del progetto”. “Probabilmente due cardiochirurgie in questa provincia sono troppe, ma a Foggia serviva – ha commentato -. Alcuni pazienti finora sono andati nelle strutture del sud della Puglia e, prevalentemente, al Nord: non ce lo possiamo più permettere per questioni finanziarie ma, soprattutto, per giustizia sociale”. Secondo Paparella, il ruolo dell’Università di Foggia sarà determinante. “Non c’è alternativa all’Università – ha spiegato -, solo così si può influenzare in maniera positiva la cultura di un territorio”. Il prof ha delineato un reparto in cui verranno effettuati interventi mininvasivi e verrà garantita l’emergenza: “Prima venivano trasferiti i pazienti in elicottero, con evidenti problemi. Ora avremo un punto di riferimento strategico”. “Ci spingeremo fino al cuore artificiale e saremo una guida, capace di attrarre verso la chirurgia, in Capitanata, anche giovani medici da fuori”.
L’Unifg: “Nel 2025 attiviamo la scuola di specializzazione”
L’università di Foggia ha le idee chiare sul futuro. Del resto, fu proprio l’ex rettore Maurizio Ricci ad avere l’idea che oggi si è concretizzata. Il direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Gaetano Serviddio ha annunciato che “nel 2025 verrà attivata la scuola di specializzazione di Cardiochirurgia”. “Otterremo ancora un altro docente e questo sarà l’inizio di una scuola vera e propria, non solo di un reparto”, ha aggiunto. Il preside della Facoltà di Medicina, l’urologo Giuseppe Carrieri, ha sottolineato il lavoro per la costruzione di “una grandissima realtà per un grande territorio come la Capitanata”. Del resto, non ci poteva essere “regalo” migliore nel 25esimo compleanno della facoltà. “Questo è solo il primo passo, presto attueremo il primo centro di simulazione chirurgica in Puglia”. La prorettrice Donatella Curtotti ha rimarcato il ruolo della sanità pubblica: “La sanità è pubblica e questo è un grande risultato per il nord della Puglia, diventeremo attrattivi per tutte le regioni limitrofe”.
Piemontese ed Emiliano: “Eccellenza vanto per il sistema pubblico”
“Abbiamo voluto a Foggia una Cardiochirurgia pubblica capace di essere un’eccellenza del sistema sanitario pugliese, per questo abbiamo investito oltre 10 milioni di euro”. Sono le parole del neo assessore alla Sanità della Puglia, Raffaele Piemontese, nella prima uscita pubblica del nuovo incarico. “Questo reparto è il frutto di un lavoro intenso e condiviso – ha aggiunto -, che ha visto il Policlinico impegnato in una pianificazione strategica e in interventi concreti per garantire al nostro territorio un centro d’eccellenza per la salute cardiaca. Questo si aggiunge all’investimento di 45 milioni di euro per le scuole di specializzazione, Foggia così è allineata a Bari e potrà sfornare giovani medici specialisti ed essere attrattiva per professionisti che arrivano da fuori”. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha rimarcato lo sforzo della Regione: “Non ci credevo quasi più all’attivazione di questo reparto, perché si trattava di una procedura davvero complessa, ma la determinazione ancora una volta ha dettato la linea. È stato così anche quando da Ospedali Riuniti l’abbiamo trasformato in Policlinico. Oggi, dopo la ripartenza dei voli dall’aeroporto Gino Lisa, segniamo un altro grande traguardo per questa provincia, potenzialmente la più avvantaggiata dell’intera regione”.