Da Foggia a Parigi. È questo il nome della festa e del riconoscimento pubblico che il Comune di Foggia hanno voluto rendere ai campioni olimpionici foggiani di sciabola Luigi Samele e Martina Criscio, appartenenti ai corpi rispettivamente di Guardia di finanza e Polizia di Stato.
“Lo sport non è solo tempo libero ma racchiude tutti i valori, rappresentava la tregua sacra della antica Grecia. Il mio onore è duplice come prima cittadina e come sportiva. La disciplina che viene dallo sport è massima insieme al rispetto per la sconfitta e per la vittoria dell’avversario. Mi congratulo con le famiglie di Martina e Gigi: capolavori così sono un orgoglio per tutti. Le loro sono due biografie di due cittadini, due campioni che noi amiamo immensamente”, ha detto in esordio la sindaca Maria Aida Episcopo.
“Siamo qui a celebrare questi nostri due campioni e i loro tecnici. Se vuoi raggiungere un risultato un sacrificio lo devi fare, e il loro è un sacrificio che fanno col sorriso ci si prepara 4 anni per arrivare all’olimpiade già solo la partecipazione è una cosa straordinaria, vincere una medaglia significa raggiungere la notorietà internazionale. Non arrivavano all’altezza di questo tavolo quando li ho conosciuti. Un ringraziamento speciale va alle forze armate: senza le forze armate in Italia lo sport sarebbe morto, tutti danno un contributo importante perché danno la possibilità ai nostri atleti di allenarsi e praticare lo sport ad alti livelli”, il commento dell’assessore allo Sport Mimmo Di Molfetta, grande campione anche lui e preparatore atletico di Samele e Criscio fin dalla più tenera età.
Il medagliere di entrambi è infinito. Gigi Samele è ormai un esempio: 166 medaglie, 9 campionati italiani, 3 campionati europei, 4 medaglie olimpiche. Nominato cavaliere. Come ha spiegato a l’Immediato, sente forte il valore dell’impegno e dell’esempio per la sua città. Perché la scherma sforna così tanti campioni a Foggia? Ha chiesto il moderatore Marsico.
“Sicuramente il fattore principale è che eravamo tanti in palestra, c’era tanta competizione” ha rimarcato Criscio. “Come facciamo ad eccellere? è grazie ad un gruppo e ad una città che ci supporta. Foggia è molto competitiva la nostra terronaggine ci aiuta e ci avvantaggia negli sport di contatto. Oggi dobbiamo lavorare per poter avere ancora più campioni”, la certezza di Samele. A tal proposito la sindaca ha invitato tutti a ricredersi con una “analisi swot seria”, cambiando “narrazione su Foggia”.
“Alcune statistiche ci vedono ultimi sono panieri che non tengono conto di un divario nord sud che esiste ancora, ma abbiamo bellissime intelligenze ed espressioni culturali. Abbiamo una provincia con bellezze naturalistiche tra le migliori un Italia.La nostra storia incrocia i passi di Federico II e Umberto Giordano. Il gap che noi paghiamo con la disoccupazione lo stiamo recuperando grazie alla decapitazione delle leve di sottocultura mafiose da parte della Squadra Stato. Gigi e Martina sono belli e buoni in loro c’è la kalokagathìa perfetta. In loro c’è un sistema di misura che li regola nella cura del se’. Il sindaco è salito al 32 esimo posto, la qualità della vita è salita di 7 posizioni, se saliamo di 7 posizioni alla volta ogni anno ce la possiamo fare”.
Mimmo Di Molfetta ha ricordato la carenza di spazi a Foggia. “È vero che mangiamo pane e pallone ma ci sono 38 sport attivi nella nostra città, le associazioni fanno una attività meritoria con i bambini e i ragazzi per il recupero dalle devianze. Il nostro problema è un’edilizia sportiva ferma negli anni settanta e ottanta. Sono oggi 308 le società, prima c’erano solo la Libertas e la Masi Pallavolo adesso c’è tanto. La grande manifestazione è importante perché porta una ricaduta economica sul territorio ma serve un lavoro quotidiano nello sport”.
C’è stato tempo anche per ricordare la compagna e futura moglie di Gigi Samele, la campionessa ucraina Olga Kharlan bronzo a Parigi sempre nella sciabola.
“La guerra è stato uno scossone grosso, sono stato toccato di striscio ma per osmosi ho vissuto la sofferenza di chi ha visto il suo paese crollare. La resilienza dello sport ci ha aiutato, ci ha salvato trovare il buono in una situazione drammatica. Noi non solo abbiamo ricominciato ma siamo riusciti a fare più di quello che lontanamente sognavamo e a vincere delle medaglie”.