La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone, di cui 3 sottoposte agli obblighi di dimora e una agli arresti domiciliari nell’ambito delle indagini preliminari in relazione al delitto di associazione a delinquere finalizzata alla commissione del reato di furto aggravato agli sportelli postamat e bancomat, rapina, furto in esercizi commerciali, detenzione di armi e fabbricazione di manufatti artigianalmente prodotti denominati “marmotte”, ossia vere e proprie pale caricate all’estremità di materiale di potenzialità esplosiva con portata offensiva di tipo micidiale e distruttiva assimilabile agli “ordigni esplosivi” parificabili alle “armi da guerra” atteso il quantitativo utilizzato e le modalità di confezionamento.
L’odierna operazione è la prosecuzione di un’attività investigativa nell’ambito della quale, nei giorni scorsi, è stato adottato un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia nei confronti di otto persone in relazione ai reati sopracitati.
L’attività d’indagine, avviata nel mese di febbraio scorso, riguardava la commissione di alcune rapine eseguite con l’utilizzo di armi, che destavano forte allarme sociale nella comunità cerignolana e che provocavano notevoli danni a diversi esercizi commerciali.
Gli approfondimenti investigativi effettuati dal personale della locale squadra mobile e del commissariato di Cerignola, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di individuare nelle persone destinatarie della misura pre-cautelare i componenti di un gruppo, dedito alla commissione dei delitti e, in particolare, specializzato nel reato di furto agli sportelli automatici di aziende di credito, ubicate anche fuori dalla provincia di Foggia e, nello specifico, in Basilicata, Campania e Abruzzo.
Dalle indagini, inoltre, è emerso il modus operandi degli indagati che prima di agire studiavano attentamente le aree di interesse, i percorsi da seguire, le vie di fuga e il posizionamento delle telecamere di videosorveglianza cittadina. Gli stessi, secondo quanto emerso, utilizzavano delle auto potenti e veloci, spesso provento di furto o noleggiate, per fuggire nel più breve tempo possibile dal luogo dell’evento criminoso. In seguito, i beni sottratti all’interno degli esercizi commerciali, ad esempio biglietti “gratta e vinci” e tabacchi, venivano poi rivenduti dagli stessi.
Per quanto concerne i furti agli sportelli automatici, le indagini hanno permesso di ricostruire come i soggetti, travisati e armati, utilizzassero gli ordigni esplosivi artigianali (marmotte) per accedere al deposito di denaro, provocando anche ingenti danni agli edifici; dopo essersi impossessati del denaro, per non essere raggiunti dalle Forze di Polizia, gli odierni indagati avrebbero utilizzato bande chiodate che gettavano a terra, mettendo a repentaglio l’incolumità dei poliziotti che li avrebbero dovuti inseguire.
Durante l’attività d’indagine che ha portato all’odierna esecuzione della misura cautelare sono stati sequestrati 13 chili di esplosivo utilizzato per la fabbricazione degli ordigni.
“Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari – ricorda come di consueto la polizia -. Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva”.