Voto secco ad Antonio Decaro per i civici emilianisti di Con, che questa mattina organizzati dal coordinatore cittadino Gianni De Rosa e dagli assessori Giulio De Santis e Mimmo Di Molfetta insieme al gruppo consiliare e agli altri attivisti, hanno incontrato il sindaco di Bari, candidato al Parlamento europeo alle elezioni dell’8 e 9 giugno per una colazione in uno noto ristorante foggiano.
È stato un lungo tour quello di Decaro insieme al governatore Michele Emiliano e Rosario Cusmai in provincia di Foggia.
“Io credo che sia che il modello degli amministratori locali, i sindaci che sono il terminale esposto della nostra Repubblica, sia esportabile anche in Europa. In Europa si decide tutto”.
Quanto voto in più porta Antonio Decaro al Pd se si considera che a Foggia la lista Con alle ultime amministrative ha totalizzato oltre l’8? A l’Immediato il candidato si schernisce. “Io porto con me una comunità, non mi sto candidando come Antonio, qualcuno ha detto: vota Giorgia. Io se dovessi dire vota Antonio quanto meno dovrei pagare i diritti d’autore alla famiglia di Totò e non me lo posso permettere, mi sto candidando come collettivo, come comunità del Partito democratico, come comunità degli amministratori locali, anche quelli delle coalizioni civiche, che insieme al Pd ci hanno permesso di governare in questa città e nella città di Bari senza il civismo non saremmo riusciti a vincere le elezioni. Abbiamo creato un fronte progressista che ci permette di governare e di trasformare idee in opere pubbliche, servizi e attività”.
Ma in sala Emiliano ha spiegato meglio il senso del voto emilianista dentro la lista Pd. “Caro Antonio, questo voto vale doppio perché queste persone il Partito democratico non lo hanno mai votato in vita loro. Ti delegano la rappresentanza del mio grande aggregato civico della Puglia. Questo movimento progressista è strutturato e lavora su istanze di programma che su posizioni ideologiche. Abbiamo un compito non facile, o ci pensiamo noi stessi a salvarci altrimenti nessuno verrà a salvarci. Raffaele Fitto, il principale collaboratore di Giorgia Meloni, tiene bloccato il fondo di coesione per un dispetto. Secondo lui i pugliesi si andranno a genuflettere a lui per avere i soldi. Votare per Antonio e votare in maniera importante significa dare una bella bussata a Palazzo Chigi e una svegliata al Pd. Noi siamo quella parte del PD che non nega le tessere e chiude le sezioni. Rosario Cusmai ha costruito un movimento civico serio e affidabile”.
Sui temi più squisitamente europei, da campagna elettorale, Decaro è stato netto. “Le direttive europee sono spesso sganciate con la vita quotidiana dei cittadini. Balneari una storia che nasce 15 anni fa da una direttiva europea scritta male la Bolkestein. Se la Bolkestein l’avesse scritta un consigliere comunale sarebbe stato tutto più semplice. Il governo ci sta togliendo risorse Guardate le liste di attesa, sono superiori al Sud rispetto al Nord. È colpa degli amministratori? Io credo di no. Io non credo che siamo degli sfigati”.
Decaro ha poi ri-snocciolato la questione dei bus locali e dei tempi di attesa alla fermata, condizionata dalle risorse disponibili al Nord rispetto al Sud. “Il Sud deve iniziare a pensarci da sé”, ha rimarcato citando Franco Cassano. “Siamo noi che rischiamo di avere meno servizi con l’autonomia differenziata”.