È entrato nel vivo il processo a Taulant Malaj, l’albanese residente a Torremaggiore accusato di aver ucciso la figlia 16enne Jessica e il vicino di casa Massimo De Santis. All’imputato è contestato anche il tentato omicidio della moglie Tefta.
Nelle scorse ore a Foggia c’è stato il no della Corte d’Assise al rito abbreviato, negata anche la perizia psichiatrica. Accolte, invece, decine di testi.
Così l’avvocato Roberto De Rossi, legale di Tefta Malaj, quest’ultima parte civile: “Sarà un processo lungo e certamente complesso. Puntiamo a far emergere la condotta dell’imputato prima e dopo l’omicidio per vari aspetti legati alla dosimetria della pena. Procederemo in maniera concreta e pragmatica avendo ben chiari i nostri obiettivi, valutando di volta in volta ciò che emergerà nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Allo stato, non possiamo che ritenerci soddisfatti perché sono state rigettate tutte le questioni preliminari, sia dinanzi al gip che oggi in sede dibattimentale, con la Corte che ha condiviso in toto le argomentazioni a suo tempo spese dalla dottoressa Mannini“.
Sbarcheranno nel processo anche alcuni video, sia della videosorveglianza sia quelli girati dall’imputato che aveva filmato alcuni momenti della strage. Immagini crude e scioccanti. A maggio la prossima tappa in tribunale.