La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri di Foggia hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Foggia, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre giovani, due uomini e una donna, sottoposti alle indagini preliminari in relazione ai reati di rapina e tentata rapina in concorso, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo, lesioni personali aggravate, indebito utilizzo di carte di credito, commessi a Foggia nel periodo dal 6 al 26 febbraio 2024.
Nello specifico, gli investigatori, a seguito di segnalazioni e querele pervenute da parte dei cittadini, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre in riferimento a cinque episodi di rapina, tentate e consumate, attraverso un consolidato modus operandi.
L’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e sviluppata dal personale della squadra mobile della questura e dai militari dei carabinieri del NOR della Compagnia di Foggia, in collaborazione con la “squadra volante” e la stazione carabinieri di Porta San Severo, avrebbe fatto emergere le modalità di azione del disegno criminoso, consistenti nella simulazione della donna di un interesse sessuale nei confronti della vittima tramite contatto telefonico, con conseguente incontro, in luogo convenuto, per la consumazione del concordato amplesso a pagamento.
Nel momento di arrivo in tale luogo, la vittima avrebbe scorto l’inganno in quanto, all’incontro, si sarebbe presentato il complice della donna, talvolta coadiuvato da altra persona, i quali con l’utilizzo di armi o minacce, sarebbero riusciti a farsi consegnare il denaro che la vittima portava al seguito, ovvero la costringevano a prelevare somme di denaro presso gli sportelli Atm. A seguito di perquisizione presso l’appartamento in uso alle tre persone, sono state rinvenute armi da taglio, bancomat, postepay e altri documenti intestati a una delle vittime.
Uno dei giovani è stato trovato in possesso di 0,36 grammi lordi di sostanza stupefacente, presumibilmente del tipo crack e, pertanto, è stato segnalato alla Prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.
“Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari – evidenziano polizia e carabinieri in una nota -. È doveroso rappresentare gli indagati, per questa vicenda, non possono essere considerati colpevoli sino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna e che la loro posizione giuridica sarà oggetto di vaglio dell’autorità giudiziaria nel contraddittorio tra le parti”.