”Il tempo delle liste di proscrizione degli impresentabili è terminato. Proporrò di cambiare il codice di autoregolamentazione del mio predecessore Nicola Morra affinché entri in vigore prima delle elezioni europee e delle comunali del 2024”. Così Chiara Colosimo (in foto), presidente della commissione Antimafia, in un’intervista al Foglio. ”Saremo più severi sui reati di mafia e contro la Pubblica amministrazione, ma niente lettere scarlatte sui reati di opinione: quella non è mafia”, sottolinea. Un finanziere della Direzione antimafia spiava e confezionava dossier su politici e vip: come si supera questa onta? ”Il procuratore Raffaele Cantone ha chiarito i margini della vicenda: gli anticorpi si sono subito messi in moto, c’è stata una riorganizzazione della Dnaa e il finanziere è stato trasferito”.
Tra le vittime c’era anche il suo collega di partito e ministro Guido Crosetto. “La sua storia mi ha colpito – dice – ma per questo dobbiamo andare avanti, essere feroci. Mi fa paura, anzi vomitare, chi usa questi metodi contro gli avversari politici”. “Posso darle un’anticipazione: a settembre aprirò un filone investigativo sulle verità storiche delle stragi di mafia, partendo da quella di via D’Amelio”, dice Colosimo. Cosa spera di trovare dopo trent’anni: vuole riscrivere le sentenze? ”Mai. Non mi sovrapporrò mai a un’indagine in corso, ma voglio concentrarmi sulla verità storica di quella stagione, che ancora non è chiara. Cosa accadde nei 57 giorni che passarono dall’uccisione di Falcone a quella di Borsellino. Perché la frase del magistrato sul nido di vipere? E i documenti del Csm? È un’operazione verità che dobbiamo alle famiglie delle vittime”, spiega. Cerca mandanti, terzi e quarti livelli, vuole arrivare ai legami con la nascita di Forza Italia? ”No, anzi. Semmai vorrei fare chiarezza sui depistaggi, quanto alla trattativa stato-mafia, anticipo la sua domanda, per formazione politica non ci ho mai creduto”, spiega. C’è un problema fra politica e antimafia. Anche lei sventolerà le liste degli ”impresentabili”, ma che per la legge sono candidabili, il giorno prima del voto? ”No, non lo farò. Ma bisogna procedere per tappe. A ottobre vanno alle urne tra i comuni Foggia, Rosarno, poi le province autonome di Trento e Bolzano e le suppletive a Monza. Ho chiesto a partiti e liste civiche di inviarci, settantacinque giorni prima del voto, i nomi dei candidati per visionarli. Così voglio evitare – sottolinea – proprio questo: la gogna tardiva, lo show, l’antimafia d’avanspettacolo”. (Asc/Adnkronos)