Continua la collezione di figuracce, anche a livello nazionale, dell’amministrazione Rotice. In queste ore a Manfredonia tiene banco il caso dell’abitazione abusiva dell’assessora ai lavori pubblici Lucia Trigiani, intervistata dall’inviato di “Fuori dal Coro”, trasmissione di Rete 4. La villetta in questione non è una qualsiasi ma rientra nei Polder, un complesso di residenze a Siponto citato ampiamente nella relazione di scioglimento per mafia del Comune di Manfredonia del 2019. Se l’ente comunale venne sciolto per infiltrazioni della criminalità fu anche per i mancati abbattimenti delle strutture, costruite su demanio comunale ed in area di interesse archeologico.
Eppure Trigiani, ex dem poi passata al centrodestra, nel candidarsi con il sindaco Gianni Rotice, indicò l’abitazione abusiva come residenza. Il primo cittadino sarebbe dovuto partire proprio dai temi che portarono allo scioglimento per praticare la legalità tanto professata in campagna elettorale e invece pare non sappia nemmeno dove abita un suo assessore. Sembra invece più impegnato a far partire querele temerarie contro l’Immediato, persino per un articolo che riportava dichiarazioni di un ex sindaco e di un suo ex assessore. Il diritto di cronaca, questo sconosciuto.
Ma torniamo al caso dei Polder. “Il Comune doveva e deve vigilare in materia di abusi edilizi – scrissero i commissari nel 2019 – e, per farlo, deve servirsi delle articolazioni preposte allo scopo. Quindi Ufficio Urbanistica e Polizia Locale, ma anche Avvocatura ed Anagrafe, naturalmente sotto l’egida di Giunta e Consiglio Comunale”. Nessuna iniziativa sembra essere mai stata intrapresa dalle amministrazioni che si sono susseguite, tranne qualche intervento “spot” di facciata.
Le iniziative non sono mai state intraprese “in modo spontaneo” – si legge in relazione -. L’Agenzia delle Entrate, infatti, avviò “autonomamente una serie di accertamenti catastali sugli immobili abusivi del Polder”. La Commissione d’accesso agli atti parlò esplicitamente di “abusivismo dilagante su terreni usurpati al Comune” in un’area “particolarmente pregiata da un punto di vista naturalistico, in ragione di numerosi canali e specchi d’acqua, oltre che per la prossimità al litorale costiero. Una cospicua parte di questo territorio, ad oggi ancora paludosa, fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Non lontano, sono presenti, inoltre, importanti vestigia del passato. Da molti anni l’area è stata ‘cannibalizzata’ da una serie di privati che, usurpando le aree demaniali, recintandole e disponendone arbitrariamente, hanno operato una spregiudicata e nociva cementificazione”. L‘abusivismo edilizio sarebbe “proseguito senza sosta”.
Oltre all’abusivismo, fa scalpore il fatto che molte residenze siano abitate da esponenti della malavita. La Commissione elencò una serie di nomi di persone che “hanno edificato abitazioni abusive sui suoli demaniali”.
Tra i residenti la commissione segnalò persino un uomo coinvolto in passato in operazioni antimafia poiché legato “a personaggi di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso quali, a titolo di esempio, Emiliano Francavilla, Enzo Miucci e Mario Lanza“. Un uomo accusato inoltre di essere “un fiancheggiatore del capo mafia Franco Li Bergolis“.
Tra i residenti, sempre i commissari segnalarono i familiari di Matteo Lombardi e del figlio Michele, entrambi al vertice del clan Lombardi-Scirpoli-Raduano sgominato nell’operazione “Omnia Nostra” del 2021 ed entrambi imputati nel processo che ne è scaturito. Il boss Matteo Lombardi alias “A’ Carpnese” è inoltre all’ergastolo dopo una condanna in secondo grado per l’omicidio di Giuseppe Silvestri. L’uomo venne arrestato proprio all’interno dell’immobile abusivo ai Polder di Siponto. Persino la villa recentemente inaugurata, “Villa Rossana”, un tempo abitata dal capomafia foggiano Federico Trisciuoglio sarebbe abusiva ed andrebbe abbattuta.
Insomma, a Manfredonia sembra proprio si sia giunti ben oltre i motivi dello scioglimento per mafia del 2019. Il caso delle abitazioni abusive è solo la ciliegina sulla torta rispetto ad altre vicende già elencate da l’Immediato nei mesi scorsi. Il prefetto di Foggia, Maurizio Valiante interverrà? (In foto, Rotice e Trigiani; sullo sfondo, un’immagine dei Polder tratta dalla relazione della Commissione d’accesso agli atti)
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