Quasi un quinto degli stranieri in Italia – 889.602 persone su un totale di 5.014.437 – vive e lavora nelle aree montane. Ma se si incentivasse l’integrazione con azioni concrete, gli immigrati potrebbero aumentare e rivelarsi una straordinaria risorsa per questi territori che negli ultimi anni sono stati abbandonati. In provincia di Foggia esistono alcuni buoni esempi, come quello di Monteleone di Puglia, dove l’esperimento ha ben funzionato, ripopolando un borgo abbandonato e favorendo la pacifica coesistenza, l’integrazione che diventa volontaria adesione non solo alle leggi, ma anche agli usi e perfino al “dialetto”, oltre che ovviamente dando una spinta decisiva al rilancio economico del territorio.
Oggi, tra Monteleone di Puglia, Anzano, Accadia e Deliceto, ma anche in alcuni borghi della vicina Irpinia, sono 141 gli ospiti provenienti soprattutto dall’Africa ma anche dai luoghi di guerra come l’Ucraina, che vivono e lavorano, vanno a scuola, frequentano la parrocchia e i centri sportivi. “Per noi i migranti sono una risorsa e non un costo. Preferiamo accoglierli e farli integrare con le nostre comunità piuttosto che metterli nei centri di accoglienza. E i risultati si vedono”.