
Tutti con Lorenzo Lo Muzio. Dopo il favorito della vigilia (e secondo per numero di voti al primo turno) Gaetano Serviddio, è la volta della direttrice del Dafne, Milena Sinigaglia. “Ho sempre dichiarato che avrei anteposto interesse di Unifg alle mie ambizioni personali – ha dichiarato -. In vista del secondo turno elettorale, ritengo necessario pervenire a una semplificazione delle proposte di governo in campo. La convergenza su più punti qualificanti del programma di governo mi inducono a dare il mio sostegno alla candidatura del prof. Lo Muzio a rivestire la carica di rettore della nostra Università per il prossimo sessennio”.
Decisioni che hanno spiazzato la direttrice di Giurisprudenza, Donatella Curtotti, la più suffragata del primo turno. “Che sorpresa! – commenta con amarezza -. Per tanti motivi. Io e il prof. Lo Muzio avevamo un accordo, siglato alla presenza del prof. Margaglione. Mercoledì sera era a casa mia per concordare il comunicato. Poi di colpo con la scusa di una madre ricoverata, non ha risposto al telefono per due giorni. Si parla di concordanza di idee… accipicchia. Devo sforzarmi per cercarla. E siamo ricercatori! Dovremmo avere onestà intellettuale e rispetto per chi ci legge. Il prof Lo Muzio avrebbe potuto uscire dal disagio, semplicemente alzando il telefono e scusandosi. Avrei capito. Ma soprattutto avrebbe potuto offrirmi un vicariato, come un accordo richiederebbe. Ma immagino che il mio originario ‘no’ al collega di agraria abbia pesato in questo. Non si pensa al bene di Unifg e al rispetto del corpo elettorale – che vede 139 voti disattesi e una graduatoria stravolta – ma a protagonismi e ripicche. Ma questa università è ancora ancorata a vecchie logiche. Ma tant’è. Mi spiace per le 139 persone che hanno creduto di poter cambiare le cose e di volere soprattutto una università etica. Perché andavano cambiate… Non si può. Inutile. Non si può, sino a che non arriverà una nuova generazione di ricercatori. Ai giovani, dico di non imparare da questo perché non si vive così. Tutto si può fare ma con onore e rispetto. Mi piacerà ascoltare ciò che il prof. Lo Muzio avrà da dirmi quando acquisterà il coraggio di confrontarsi con me. Non credo che arriverà – conclude -. Gli uomini si vedono dalla forza del confronto e del rispetto”.