Ridurre le liste d’attesa e i tempi medi di degenza, investimenti in grandi macchine ed efficientemento dell’organizzazione. Sono i tre pilastri del piano strategico 2023-205 che il direttore generale di Casa Sollievo, Gino Gumirato, ha presentato oggi durante una conferenza stampa. Il documento, però, non è stato diffuso ai giornalisti. L’obiettivo, secondo il manager veneto, è quello di arrivare al pareggio di bilancio nel 2024 e raggiungere un risultato positivo (11-12 milioni di euro) nel 2025. Tuttavia, sono diversi i punti controversi, a cominciare proprio dai rapporti con la Regione. “Abbiamo avuto rassicurazioni dalla Regione Puglia, tutto ciò che abbiamo inserito, per questioni prudenziali, è frutto di accordi già fatti – ha affermato -, continueremo a puntare sulla ricerca confermando gli investimenti annui di 10 milioni di euro, puntando a migliorare la parte di donazioni che al momento si attesta su circa 5 milioni di euro”. Secondo la governance di Casa Sollievo, punto importante dell’accordo sottoscritto il 23 febbraio scorso a Bari, la revisione del sistema dei tetti alle prestazioni per la radioterapia, medicina nucleare e dialisi. Ma nello stesso piano ci sarebbe la riduzione dei posti letto, ipotesi che a Bari non hanno mai autorizzato, come confermato alla nostra testata dal governatore Michele Emiliano.
Il piano di Gumirato
“Prevediamo un aumento delle prestazioni nei confronti dei cittadini per abbattimento delle liste di attesa (radiologia, visite specialistiche, laboratorio, ecc.) e per le cosiddette ‘attività salvavita’ come la radioterapia, la medicina nucleare e la dialisi per complessivi 18,99 milioni di euro. La previsione di investimenti per tecnologie sanitarie, tra cui si ricorda l’acceleratore lineare di ultima generazione e con intelligenza artificiale (da solo vale 4,50 milioni di euro) per un totale di 31,81 milioni di euro. Nessun licenziamento ma esclusivamente un utilizzo ‘intelligente’ del turn over tra pensionamenti e nuove assunzioni. Nessuna esternalizzazione di servizi rispetto alla situazione odierna”. Sono queste alcune delle informazioni diffuse alla stampa.
“La riduzione del personale, che avvicinerà l’organico agli standard regionali – ha spiegato Gumirato -, avverrà in modo del tutto naturale e graduale, grazie ai pensionamenti in programma nel corso dei prossimi anni che garantiranno una riduzione notevole dei costi (4,8 milioni nel 2023, 5,8 nel 2024 e 6,1 nel 2025) ed alla contemporanea assunzione, laddove necessaria, di nuovi profili”. Si tratta, dunque, di circa 500 fuoriuscite nel prossimo triennio che verranno solo in parte compensate da nuove assunzioni.

“Fondamentali saranno anche le politiche che porteranno a ridurre del 25-30% i giorni di degenza medi di ricovero e che permetteranno, di conseguenza, di aumentare il tasso di occupazione dei posti letto passando dall’attuale 70% al 90%. L’effetto di questo nuovo approccio sarà la riduzione graduale, nel triennio, dei posti letto dai 715 attualmente utilizzati oggi a 685, per poi passare a 620. Un utilizzo più efficiente dei posti letto accompagnato da un notevole aumento dei servizi sanitari resi ai cittadini”. Alla Regione Puglia, con la quale è stato avviato un proficuo confronto, l’Ospedale di San Giovanni Rotondo ha richiesto un incremento dei posti letto DR1 (terapia intensiva), per lungodegenza e di contribuire all’assistenza territoriale avviando l’ADI, l’Assistenza Domiciliare Integrata. L’obiettivo è quello della presa in carico globale ed integrata del cittadino, di curare i pazienti sia in ospedale che presso le proprie abitazioni, anche con l’ausilio della telemedicina. Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali del comparto (personale non medico e non dirigente) la proposta appena avanzata ai sindacati è stata quella di liquidare gli arretrati del 2019 nel mese di marzo 2023 e di procedere con l’adeguamento contrattuale totale a partire dal mese di aprile del 2023, liquidando gli arretrati di gennaio, febbraio e marzo 2023 rispettivamente a maggio, agosto e ottobre di quest’anno: un investimento dovuto nei confronti del personale di circa 6,11 milioni di euro”.
“Non faremo il nuovo ospedale”
Sul progetto di nuovo ospedale, previsto dal predecessore Michele Giuliani, Gumirato è perentorio: “Non ci sono le condizioni per un nuovo ospedale – ha chiosato -. Questo ospedale va rimodernato, certo, ma la legge ci consente 8 anni per l’adeguamento antisismico, per il quale sarà fondamentale il coordinamento con i Vigili del fuoco. Per il resto, punteremo su operazioni logistiche di accorpamento e spostamento di alcuni reparti”. “Siamo appena partiti ma siamo molto soddisfatti del lavoro fin qui realizzato – ha aggiunto -. Il Piano Strategico rappresenta un percorso impegnativo per tutti gli operatori di Casa Sollievo, che sono certo contribuiranno con tutte le loro competenze e la loro professionalità a rendere l’Ospedale di San Pio più efficiente, produttivo ed ancora più vicino ai bisogni della popolazione. Nel frattempo, e questo sintetizza bene le potenzialità dell’Istituto e dei professionisti che vi lavorano – continua Gumirato –, per il quarto anno consecutivo la rivista americana Newsweek, in collaborazione con Statista Inc, società internazionale leader nella raccolta e nell’elaborazione dati, ha nuovamente assegnato all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza la prima posizione nel Meridione di Italia nell’annuale classifica ‘Best Hospitals 2023’. Un riconoscimento che assume un significato maggiore se si considera il miglior piazzamento dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo rispetto agli altri 5 ospedali pugliesi presenti in classifica e, soprattutto, rispetto a molti ospedali delle città capoluogo di regione che insistono su territori di gran lunga più vasti e più densamente popolati del Gargano”.
“Nessun impatto da Cardiochirurgia a Foggia”
Altro aspetto di rilievo è l’attivazione della Cardiochirurgia al Policlinico “Riuniti” di Foggia. A San Giovanni Rotondo sono certi della possibile coesistenza dei due reparti in Capitanata. “Il nostro reparto funziona bene – risponde il manager -, fino al 2025 non ci saranno difficoltà. Anzi, ben venga l’attivazione al Policlinico di Foggia, dal canto nostro continueremo a dare il massimo come abbiamo fatto finora”, ha concluso.