“Siamo felici che anche stavolta siano state tante persone a vincere il jackpot perché ci ricorda quanto successo a Peschici (Foggia) nel ’98, quando con il nostro sistema da 99 quote furono vinti 63 miliardi”. A parlare è Ezia Delli Muti che con suo marito Fernando De Nittis gestisce l’Edicola Mille Cose che nel 1998 mise a punto il sistema che consentì la vincita più alta mai registrata in Italia al Superenalotto, in un paesino di 4.500 persone. Ezia ricorda che suo marito dovette faticare non poco per vendere ogni singola quota che costava quasi 25mila lire che “all’epoca erano tanti soldi: penso a quando vendette a un signore cinque quote a 100mila lire, regalandogliene una. Quel signore tornò poco dopo e disse che aveva litigato con la moglie perché aveva speso troppo e non ne tenne neppure una…”. L’ha comprata invece un po’ per caso Matteo D’Amato che si aggiudicò una vincita da 630 milioni: “Andai a comprare la Gazzetta del Mezzogiorno che dava in omaggio un cd di Lucio Battisti – ricorda – diedi 50mila lire a Fernando che al posto di una parte di resto mi diede la quota. Non la volevo, non sapevo neppure come funzionasse il Superenalotto ma alla fine accettai”.
Matteo racconta che in quel periodo stava rimettendo a posto la sua struttura ricettiva e decise di investire facendola diventare un hotel ‘4 stelle’. “Inizialmente festeggiai pensando di aver vinto 63 milioni perché avevo sbagliato i calcoli – rammenta – quando capii che erano 630 fui ancora più felice”. Non tutti i vincitori hanno scelto di investire, c’è chi si “è tolto degli sfizi – ricorda Ezia – ma alla maggior parte delle persone quella vincita ha cambiato la vita: anche noi, che siamo stati tra i vincitori, abbiamo aperto un villaggio turistico in cui ora lavorano i nostri figli che all’epoca avevano sei e otto anni”. Le vincite, inoltre, si sono moltiplicate perché spesso una quota da 25mila lire veniva comprata da tre-quattro persone. La festa a Peschici durò a lungo e dopo la vincita all’Edicola ci fu per giorni un continuo via vai di aspiranti miliardari: “I carabinieri dovettero mettersi all’esterno per regolare l’enorme flusso di persone, mentre noi facevamo orario continuato”. Ancora oggi, sarà grazie alla targa all’esterno dell’Edicola che ricorda quella fortuna da record, “i turisti vengono sempre a giocare da noi, fa parte delle cose da fare a Peschici”. E nonostante la vincita di 371 milioni di ieri, il montepremi è già a quota “54 milioni – sottolinea Ezia – si può quindi ricominciare a sognare”. (Ansa) – In foto, l’edicolante Ferdinando De Nittis (foto Stato Quotidiano)