Prima uscita pubblica foggiana, condivisa e senza apparenti frizioni, di Pd e M5S, grazie alla presentazione dell’ultimo libro del sociologo Leonardo Palmisano, Mediterranea, scritto a quattro mani con il giornalista ellenico Dimitri Deliolanes. È la “consapevolezza del ruolo centrale nel Mediterraneo” di Foggia che ha riunito, con la chiamata del Progetto ConCittadino dell’ex eletto foggiano Antonio De Sabato, i pentastellati Mario Furore e Rosa Barone, rispettivamente europarlamentare e assessora regionale al Welfare e i piddini Davide Emanuele, segretario cittadino dem e il vicepresidente regionale Raffaele Piemontese, assessore al Bilancio, Demanio e Sport.
È una prova tecnica di alleanza e di coalizione da campo larghissimo per le prossime, lontane, amministrative del capoluogo sciolto per mafia? È presto per dirlo, anche se più di un osservatore ha ipotizzato che sia stato lo stesso Michele Emiliano ad ordinare una pace armata tra dem e cinque stelle.
Furore minimizza il valore politico della serata. “Era semplicemente la presentazione di un libro. Leonardo ed Antonio sono stati molto carini ad invitare tutti”, taglia corto il grillino della prima ora. Dello stesso tono anche Emanuele. “Era la presentazione del libro di Palmisano. Una bella occasione di confronto e riflessione su tematiche alte e altre rispetto al solito”.
De Sabato è cauto ed ottimista invece. “Quella di Mario, Raffaele, Davide e Rosa è una bella generazione. Abbiamo il meglio di quello che poteva offrire la politica. Parlare di coalizione oggi è prematuro, siamo ancora in attesa del l’ufficialità della proroga del periodo di commissariamento – osserva a l’Immediato -. Sicuramente vi è un margine per intraprendere un nuovo dialogo sociale e le forze politiche devono assumere il ruolo e il peso di questa responsabilità. Sono convinto di una cosa : abbiamo bisogno di un patto ossia di un’azione e un impegno guidati da uno scopo comune. Il libro di Leonardo suggerisce una prospettiva politica all’interno del mediterraneo, Foggia può trovare una sua vocazione e aprirsi ad un nuovo modello di sviluppo economico solidale e sostenibile”.
Secondo l’ex consigliere civico, la destra pur con due parlamentari importanti di Foggia, è molto in ritardo sui temi della logistica e delle infrastrutture. E “propone uno schema obsoleto che ha portato al fallimento economico e sociale della nostra città“. E aggiunge: “Occorre scommettere su un ripensamento radicale della propria natura e identità, questa è la ricetta che progetto Concittadino propone per una Ri-partenza che tenga insieme le forze più rappresentative e sane della nostra comunità. Possiamo ricucire le ferite di un tessuto sociale lacerato attraverso una protesta che diviene esigente, nei temi e sui contenuti. Sicuramente guardiamo con simpatia alla sinistra del Pd così come all’area del coordinamento del polo progressista attorno ai 5 stelle. Una candidatura a sindaco condivisa potrebbe restituire entusiasmo e fiducia ma c’è tempo per capire se esistono realmente i presupposti. Per il momento sarà indispensabile coltivare comunità e intonare R-esistenze così come fatto ieri alla sala Farina, in cui abbiamo dimostrato di poter ri-abilitare un discorso pubblico condiviso”.
Si gioca tutto sulla centralità geografica secondo Palmisano il futuro di Foggia. “Foggia deve pensarsi come città mediterranea – ha asserito – che ha un futuro nel Mediterraneo anche grazie ai nodi infrastrutturali, penso all’aeroporto, che deve avere una dimensione Est/Ovest e non solo Sud/Nord e quindi connettere Foggia al resto del Mediterraneo, cominciando a guardare al mare come un elemento utile per lo sviluppo del capoluogo. La politica deve investire e scommettere sulla connessione infrastrutturale di Foggia con il resto del Sud, perché è lì che c’è lo sviluppo del Paese, tanto è vero che quando il Sud non si mobilità e non innova si ferma tutto il Paese e quindi anche il Nord. Secondo me Foggia sta riguadagnando la centralità, penso alla stazione e all’aeroporto. È una opportunità che non va sprecata ma va rilanciata”.