“Da mesi se non anni, il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, denuncia la drammatica situazione in cui si trova il carcere di Foggia sia per il sovraffollamento dei detenuti, sia per la cronica carenza di poliziotti a cui vengono negati i diritti minimi previsti da leggi e accordi sindacali”. Lo riporta lo stesso sindacato in una nota stamp. “A seguito di ciò – proseguono – il carcere di Foggia è assurto alle cronache nazionali e internazionali per la eclatante evasione di 72 detenuti, fatto mai accaduto in una nazione democratica, senza dimenticare i tanti episodi di violenza verso i poliziotti da parte di detenuti prepotenti che hanno cercato di prendere il controllo del carcere, riuscendovi in talune occasioni. A pochi chilometri da Foggia invece si assiste ad uno scenario completamente diverso che è la dimostrazione dello spreco del denaro pubblico portato avanti da anni da politici e amministratori inefficienti. Parliamo di San Severo, un carcere con circa una settantina di detenuti gestito da più di una cinquantina di operatori penitenziari che negli anni è costato, e costa, milioni di euro in retribuzioni, forniture elettriche, acqua, riscaldamento, eccetera. Ebbene può una nazione nelle condizioni in cui è l’Italia permettersi tale spreco?”.
Il sindacato ricorda che “hanno chiuso uffici giudiziari (che sprecavano molto meno) mettendo in difficoltà milioni di cittadini, e non si riesce ancora a riorganizzare i penitenziari chiudendo quelli piccoli che costa tanto mantenerli aperti, anche perché le risorse umane dell’amministrazione penitenziaria sono scarse e bisogna gestirle al meglio. Sappiamo che nei cassetti del Dap c’è un progetto di riorganizzazione dei penitenziari con la chiusura di quelli più piccoli, perché continua a rimanere a dormire? È mai concepibile che in meno di trenta chilometri ci siano tre carceri come Lucera (medio piccolo) San Severo (piccolo) e Foggia? Non sarebbe sensato e ragionevole che il carcere di San Severo fosse chiuso con il passaggio dei detenuti e degli operatori al carcere di Foggia? Peraltro oltrechè gli evidenti benefici economici, ci sarebbero quelli gestionali per il carcere di Foggia in quanto con l’arrivo di nuove forze si potrebbe gestire con più sicurezza il penitenziario. Per quanto tempo ancora la miopia di politici ed amministratori permetterà questo scempio delle risorse pubbliche? Il Sappe è ben convinto che la sua denuncia provocherà un polverone, poiché va ad intaccare tutto un coacervo di interessi capitanati da certi sindacati ed amministratori che sono contrari a tutto ciò per mantenere il ‘modus vivendi’, fregandosene di quello che accade a pochi chilometri da loro. Il Sappe si augura che il prossimo ministro della Giustizia con i vertici del Dap, prendano seriamente in considerazione la nostra proposta, poiché nel nostro paese si parla sempre di lotta agli sprechi, ma che per tante connivenze non avviene mai”. (In alto, il carcere di San Severo e Foggia)