• Contatti
martedì 5 Dicembre 2023
No Result
View All Result
l'Immediato
  • Cronaca
  • Inchieste
  • Politica
  • Salute
  • Turismo
  • Cultura
  • Sport
  • Puglia
    • Bari
    • Bat
    • Cerignola e 5 Reali Siti
    • Foggia
    • Gargano
    • Grande Salento
    • Manfredonia
    • Monti Dauni
    • Regione Puglia
    • San Severo e Alto Tavoliere
  • Cronaca
  • Inchieste
  • Politica
  • Salute
  • Turismo
  • Cultura
  • Sport
  • Puglia
    • Bari
    • Bat
    • Cerignola e 5 Reali Siti
    • Foggia
    • Gargano
    • Grande Salento
    • Manfredonia
    • Monti Dauni
    • Regione Puglia
    • San Severo e Alto Tavoliere
No Result
View All Result
l'Immediato
No Result
View All Result

Mafia Gargano, la gerarchia del clan nelle carte di “Omnia Nostra”. Attività criminali almeno dal 2008

Di Francesco Pesante
4 Ottobre 2022
in Inchieste
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Boss, capibastone e picciotti della mafia garganica nelle carte di “Omnia Nostra”, maxi operazione del dicembre 2021 contro il clan Lombardi-Ricucci-La Torre. Nelle scorse ore il Tribunale di Bari ha rinviato a giudizio 45 persone (+5 omissis) su richiesta dei procuratori della Dda Ettore Cardinali e Luciana Silvestris. Nel decreto di fissazione dell’udienza preliminare (giudice Valenzi) è ricostruita la gerarchia dell’organizzazione criminale con base a Manfredonia e ramificazioni tra Macchia di Monte Sant’Angelo, Mattinata e Vieste. Attività malavitose almeno dal 2008.

Il boss è Matteo Lombardi detto “A’ Carpnese” per via delle origini carpinesi della famiglia. Lombardi sarebbe il capo indiscusso dopo gli omicidi dei parigrado Pasquale Ricucci alias “Fic secc” e Mario Luciano Romito. Secondo gli inquirenti Lombardi avrebbe “funzioni di comando assoluto ed esercizio della potestà direttiva e di controllo in ordine allo svolgimento della vita associativa e al perseguimento degli scopi del sodalizio”. A’ Carpnese, 52 anni, un tempo legato al boss dei montanari Ciccillo Li Bergolis prima della scissione, si trova attualmente detenuto a Voghera con una condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe “l’Apicanese” Silvestri, membro dei rivali Li Bergolis-Miucci-Lombardone. Il boss attende l’esito dell’Appello che dovrebbe giungere entro fine 2022.

Poi c’è Pietro La Torre detto “U’ Muntaner” oppure “U’ figlie du poliziot” ritenuto dai magistrati “organizzatore dell’associazione mafiosa, con funzioni di raccordo tra i vertici e le diverse articolazioni territoriali del sodalizio e di coordinamento delle attività svolte dal sodalizio”. La Torre venne arrestato ad aprile 2020 in un casolare di Apricena, in quel momento era latitante già da diversi mesi e si trovava in compagnia di alcuni membri del clan evasi dal carcere di Foggia a marzo dello stesso anno.

L’elenco dei presunti affiliati, tutti rinviati a giudizio, prosegue con Sebastiano Gibilisco, Luigi Bottalico detto “Pazziarill”, Lorenzo Caterino, Antonio La Selva, Pasquale Lebiu, Michele Lombardi e Bruno Renzulli, definiti “partecipi, stabilmente a disposizione del sodalizio mafioso nell’ambito del percorso di infiltrazione mafiosa della predetta organizzazione criminale nel settore economico-imprenditoriale”. Tra questi spicca Michele Lombardi detto “U’ Cumbarill”, figlio del boss Matteo e ras incontrastato della marineria manfredoniana. Nella lista c’è anche un pentito, Antonio La Selva detto “Tarzan”: l’uomo starebbe rivestendo un ruolo cruciale nella ricostruzione delle dinamiche criminali del clan. Dipendente di un’azienda del settore ittico, La Selva venne avvicinato da Ricucci e costretto assieme al suo collega Gibilisco a “ripulire” i proventi dell’organizzazione attraverso la ditta del pesce. I due sarebbero stati costretti anche ad assumere Mario Scarabino, zio di Ricucci.

La ricostruzione gerarchica prosegue con Leonardo e Michele D’Ercole ritenuti “partecipi e stabilmente a disposizione dell’associazione mafiosa quali addetti all’esercizio della pratica intimidatoria e del controllo violento del territorio della frazione Macchia del comune di Monte Sant’Angelo – storica roccaforte del sodalizio mafioso – nonché all’elusione delle attività investigative nei confronti dei vertici del sodalizio, al supporto logistico e all’assistenza in favore di questi ultimi”.

Si prosegue con Giuseppe Pio Impagnatiello alias “Zuridd”, Pietro Rignanese, Mario Scarabino detto “Zio Mario”, Antonio Zino e Catello Lista detto “Lino” anche loro indicati come “partecipi” e ritenuti “stabilmente a disposizione dell’associazione mafiosa quali addetti all’esercizio della pratica intimidatoria e del controllo violento del territorio di Manfredonia, oltre che al supporto di ogni contingente esigenza della predetta organizzazione criminale e dei suoi vertici nei diversi ambiti di operatività del sodalizio (infiltrazione economico-imprenditoriale; rapine ai portavalori, gestione dei rapporti con gli spacciatori di droga assoggettati dal sodalizio mafioso, riciclaggio dei proventi delittuosi”.

Si passa poi a Mattinata dove i riferimenti indiscussi sarebbero Leonardo Ciuffreda, Francesco Notarangelo detto “Natale”, Francesco Scirpoli alias “Il lungo”, Francesco Pio Gentile detto “Passaguai” (ucciso nel 2019) e i fratelli Antonio e Andrea Quitadamo detti “Baffino”, entrambi collaboratori di giustizia dopo “Omnia Nostra”. La frangia criminale sarebbe “stabilmente a disposizione dell’associazione mafiosa” portando avanti pratiche intimidatorie e il controllo violento del territorio di Mattinata. Il gruppo, sempre per conto del clan, si occuperebbe di “infiltrazione economico-imprenditoriale, attività fraudolente in danno dell’Inps e dell’Unione Europea, custodia e detenzione delle armi, rapine ai portavalori e sottrazione di terreni altrui ai fini pastorizi“. I mattinatesi – sempre stando alle carte di “Omnia Nostra” – avrebbero goduto dei servigi di un poliziotto locale che avvisava loro in caso di arresti o perquisizioni. Nelle intercettazioni Scirpoli e soci farebbero riferimento ad un contatto su Manfredonia.

Ramificazioni mafiose anche a Vieste grazie a personaggi come Danilo Della Malva detto “U’ Meticcio” (oggi collaboratore di giustizia), Giuseppe Della Malva, Hechmi Hdiouech e Giovanni Surano (pentito) detto “Il panettiere” o “Lupin”, “stabilmente a disposizione dell’associazione mafiosa, quali addetti all’esercizio della pratica intimidatoria e del controllo violento del territorio di Vieste oltre che al supporto di ogni contingente esigenza della predetta organizzazione criminale e dei suoi vertici nei diversi ambiti di operatività del sodalizio (contrapposizione armata con esponenti del clan Perna riconducibili al più vasto aggregato mafioso facente capo ai Li Bergolis-Miucci; custodia e detenzione delle armi; elusione delle attività investigative nei confronti dei consociati, supporto logistico e assistenza in favore di questi ultimi)”.

Capitolo finale per Marco Raduano detto “Pallone” o “Woolrich”, boss di Vieste dopo la scissione che provocò la fine del clan Notarangelo. Raduano, attualmente detenuto per una serie di reati, è ritenuto “organizzatore dell’associazione mafiosa ed, in particolare, a capo dell’articolazione operante sul territorio viestano e comuni limitrofi, con funzioni di raccordo tra i vertici e le diverse articolazioni territoriali del sodalizio e di coordinamento delle attività svolte dal sodalizio, attraverso la pratica del controllo violento del territorio di Vieste: a supporto di ogni contingente esigenza dell’organizzazione criminale e dei suoi vertici nei diversi ambiti di operatività del sodalizio (infiltrazione economico-imprenditoriale; rapine ai portavalori, gestione dei rapporti con gli spacciatori di droga assoggettati al sodalizio mafioso, riciclaggio dei proventi delittuosi) con particolare riferimento al ruolo di organizzatore della contrapposizione armata contro gli appartenenti alla confliggente associazione mafiosa dei Li Bergolis-Miucci e quello concernente l’organizzazione ed il mantenimento dei sodali a partire dal periodo immediatamente successivo all’omicidio del cognato Gianpiero Vescera avvenuto nel 2016.

Le attività malavitose sono inquadrate nei territori di Manfredonia, Macchia di Monte Sant’Angelo, Mattinata e Vieste, “almeno dal mese di giugno 2008 sino al luglio 2022 (data dell’avviso della conclusione delle indagini)“. (In alto, Scirpoli, Matteo Lombardi e Raduano; sotto, Michele Lombardi, La Torre e Scarabino; in basso, Notarangelo e Danilo Della Malva; a sinistra, Lombardi, La Torre e Ricucci nel video di “Omnia Nostra”)

Seguici anche su Instagram – Clicca qui

Ricevi gratuitamente le notizie sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Tags: mafia Gargano
Articolo precedente

Omicidio a Orta Nova! Ucciso a colpi d’arma da fuoco il padre del killer di Andrea Gaeta

Articolo successivo

Sport, natura e buon cibo a Biccari. Turisti da Puglia, Molise e Campania per la gara di mountain bike sul Monte Cornacchia

Articoli correlati

Una riunione documentata nelle carte della Procura di Milano

Le carte (bocciate dal gip) sulla “Supermafia” italiana. Ex militari, servizi segreti e le rivelazioni di “Manomozza” Annacondia

Antonio Di Carlo; sullo sfondo, il Tribunale di Foggia

Appaltopoli, presunti rapporti corruttivi tra Di Carlo e due ex funzionari dell’Asl di Foggia. “Tonì aggiustate le carte”

In alto, Riccardi; sotto, Sventurato e Rotice; a destra, il prefetto di Foggia Valiante

Interdittiva antimafia e revoca licenze alla “Enjoy Games”. In società c’erano anche Rotice e il cugino Sventurato

“Non paghi? Ti prendi le conseguenze”. Commercianti foggiani sotto lo schiaffo del clan mafioso

In alto, Pasquale Moretti e Andrea Carella; accanto, Fabio Bernardo; sotto, Giuseppe Laviano

Mafia: ambulanti e piccoli imprenditori di Foggia sotto tiro, la piovra dei Moretti sul commercio cittadino

Antonio Di Carlo, Carmelisa Di Carlo e Luigi Troso; sullo sfondo, un'immagine tratta dal video dell'operazione

Di Carlo, l’amico “capa di ginocchio” e le “offerte di comodo”. Il sistema degli appalti sui Monti Dauni

Ultime Notizie

Salute

Puglia, 250 milioni di euro per gli investimenti: telemedicina e potenziamento dei servizi territoriali

L’assessore Palese: “Investimenti importanti per rilanciare il sistema sanitario pugliese”

Volotea continua a spingere sull’aeroporto di Bari: annunciati 3 nuovi collegamenti

Via ai lavori per la tangenziale di Foggia, interventi attesi da tempo. Importo complessivo superiore ai 120 milioni

A San Severo la prima mostra multimediale immersiva della provincia di Foggia

“Natale in Città 2023”, San Severo si veste a festa: tanti eventi tra musica e risate. E torna il Capodanno in piazza

Organizzarono corteo funebre “alla Gomorra” bloccando strade di Bari. Undici persone fermate da Dda e polizia

Quotidiano online registrato presso il Tribunale di Foggia, n. 3/2014 Società editrice: iMEDIA srls P.IVA 03942360714

  • Cookies policy
  • Privacy Policy
IMPOSTAZIONI PRIVACY

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Inchieste
  • Politica
  • Salute
  • Turismo
  • Cultura
  • Sport
  • Puglia
    • Bari
    • Bat
    • Cerignola e 5 Reali Siti
    • Foggia
    • Gargano
    • Grande Salento
    • Manfredonia
    • Monti Dauni
    • Regione Puglia
    • San Severo e Alto Tavoliere

Copyright © 2023