Un gregge di settecento pecore, razza gentile di Puglia, dell’Azienda Agricola Fratelli Carrino ha attraversato il Comune di Troia, diretto ai pascoli dei Monti Dauni. Seguendo il tratturello Foggia-Camporeale, diramazione del regio tratturo Candela-Pescasseroli, le antiche strade erbose e silenziose che dal Tavoliere si inerpicano lungo i versanti della montagna dauna, i pastori hanno condotto il gregge ai freschi pascoli montani, dove trascorrerà i mesi estivi ed autunnali, fino a dicembre, quando tornerà in pianura.
Un viaggio lento, fatto di soste, che al passo degli animali.
Nella piazza antistante la splendida cattedrale romanica, i soci del Museo Contadino Vivente di Troia hanno allestito scene di vita agreste, e maestri casari hanno riproposto la trasformazione del latte secondo le antiche tecniche.
“È una gioia poter tornare alla Festa della Transumanza dopo il blocco imposto dalla pandemia” dice la vicesindaca di Troia, Antonella Capozzo. “Grazie ai Fratelli Carrino, abbiamo la possibilità di vivere l’esperienza dell’antica pratica agreste, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e in cui si concentra ambiente e storia, cultura rurale e tradizioni”.
“La Transumanza, riconosciuta patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è un modello culturale ed economico al quale il nostro territorio dovrebbe ispirarsi, e i fratelli Carrino ci dimostrano che oggi, nonostante le mille difficoltà, è possibile vivere e fare impresa moderna e sostenibile” dichiara il delegato all’agricoltura del Comune di Troia, Urbano Di Pierro.