“Risultati notevoli”, la Corte dei conti promuove il Parco del Gargano. “Aumento dato economico del 1570%”

Il saldo della gestione economica del settore registra un valore positivo di 25,3 milioni di euro, in rilevante aumento (+49,1%) rispetto ai 17 milioni del 2019

Migliorano nettamente i conti del Parco nazionale del Gargano. Lo attesta la Corte dei conti che ha approvato, con la delibera numero 26 del 2022, la  relazione sulla gestione 2020 dei 23 enti parco nazionali, con i risultati economico-finanziari relativi sia a ciascuno di essi, che al complessivo andamento dell’intero settore. Il documento ha affrontato, fra l’altro, gli aspetti legati alla “Digitalizzazione dei parchi nazionali”, obiettivo dell’investimento 3.2 del PNRR.

Dall’esame delle singole gestioni, sono emerse criticità connesse al conferimento degli incarichi ad interim– sia a dipendenti che, in qualche caso, a soggetti esterni – anche per periodi prolungati in capo allo stesso soggetto o con numerosi avvicendamenti per periodi limitati. Il settore resta, anche nel 2020, a finanza derivata dai trasferimenti dello Stato che, con una rilevante componente vincolata, sono in lieve aumento sul 2019 (da 72,3 a 73,5 milioni di euro), mostrando tuttavia un’incidenza in forte crescita (85,1%, contro il 63,1 del 2019).

L’apporto finanziario di regioni, enti locali e del settore pubblico e privato resta su valori ancora modesti, con l’eccezione degli enti Appennino Lucano, Appennino Tosco- Emiliano, Gran Sasso e Maiella che sono comunque in netta contrazione sul 2019 (da 10 a 3 milioni di euro). Ammontano a 9,9 milioni di euro le fonti autonome di entrata, anch’esse in forte calo rispetto ai 32,2 milioni del 2019, con un’incidenza complessiva che passa dal 28,1 all’11,3%, essenzialmente a causa della crisi pandemica.

La gestione finanziaria 2020 del settore, pur con un risultato positivo di 36,1 milioni di euro, è in calo del 27,2% sul 2019 (49,6 milioni), per la forte contrazione (da 31,31 a 17,8 milioni di euro) dell’avanzo della gestione di parte capitale, a sua volta influenzato dagli impegni di spesa legati alle misure per la mitigazione e l’adattamento ai mutamenti climatici, coperti con l’avanzo di amministrazione 2019. Resta, invece, stabile l’avanzo della gestione corrente (da 18,3 a 18,2 milioni di euro).

Il risultato di amministrazione dell’intero comparto si attesta a 202,02 milioni di euro, in aumento del 38,1%, con un ancora elevato livello dei residui, sia attivi (89,4 milioni), che passivi (180 milioni), rispettivamente in crescita sul 2019 del 13,9 e del 17,9%). Il saldo della gestione economica del settore registra un valore positivo di 25,3 milioni di euro, in rilevante aumento (+49,1%) rispetto ai 17 milioni del 2019. Analogamente, il patrimonio netto evidenzia un incremento del 10,3%, assestandosi a 276,4 milioni di euro a fine 2020, per effetto del risultato economico complessivo dell’esercizio.

Parco del Gargano: “Risultati economici notevolmente positivi”

Il risultato di amministrazione, considerando l’intero comparto, registra un forte incremento, (+38,1 per cento), assestandosi a 202,02 milioni di euro; l’aumento interessa diciotto enti, solo cinque (PNALM, Aspromonte, Circeo, Sila e Vesuvio) evidenziano andamenti in diminuzione.

L’incremento si ricollega, almeno con riferimento alla maggioranza degli enti, alle economie di spesa contabilizzate sui capitoli finanziati dal citato contributo straordinario per il clima, confluite nella quota vincolata del risultato di amministrazione. Spicca tra tutti il forte aumento del dato dell’Ente parco del Gargano, riconducibile alla circostanza che nel 2020 detto ente, anche a seguito di quanto osservato da questa Corte nel precedente referto, ha provveduto a correggere la errata contabilizzazione delle spese coperte da finanziamenti vincolati, con il conseguente notevole decremento dei residui passivi.

Nel contempo, in termini di valore assoluto, sull’incremento complessivo (+ 17,8 milioni) incidono in misura notevole i risultati economici positivi (superiori ad 1 milione di euro) degli Enti parco del Gargano, dell’Aspromonte e dell’Arcipelago di La Maddalena. Il predetto dato è riconducibile principalmente al risultato della gestione in conto capitale, pari ad euro 2.414.804 (era -496.634 nel 2019); nel contempo anche la gestione corrente migliora il saldo positivo, che da 293.569 passa ad euro 535.587 euro. Il risultato finanziario registra un sensibile incremento, passando dal dato negativo dell’esercizio precedente (-203.065 euro) ad un avanzo pari ad euro 2.950.390. Le entrate in conto capitale si assestano ad euro 2.612.664, con un decremento esponenziale rispetto al dato del 2019 (euro 8.586.349)194; sono formate quasi integralmente dal l’accertamento del contributo Mite per il clima 2020, nella quota dell’80 per cento incassata, pari ad euro 2.102.740, a valere sull’importo concesso (euro 2.628.425). Anche le spese in conto capitale risultano decrescere in maniera esponenziale assestandosi ad euro 197.860; esse sono costituite quasi interamente (89,2 per cento) da quelle per l’acquisizione di beni di uso durevoli e di opere immobiliari.

Aumentano costi del personale

La spesa per il personale, al netto delle somme impegnate per il t.f.r., registra un lieve aumento (+6,2 per cento) e ammonta a complessivi euro 793.847 (euro 747.552 nel 2019); essa incide nella misura del 36,5 per cento sul totale delle spese correnti. Tale aumento è dovuto prevalentemente alla voce “stipendi e assegni fissi personale di ruolo” che da euro 511.754 passa a euro 548.507.

Il 29 dicembre 2020, l’Ente Parco del Gargano ha siglato, con le organizzazioni sindacali, l’ipotesi di contratto integrativo per il 2020 in base alla quale il fondo è stato quantificato in 199.432 euro; il testo dell’accordo è stato poi trasmesso in data 14 gennaio 2021 al Collegio dei revisori, unitamente alla documentazione a corredo, ai fini del parere di cui all’art.40-bis, comma 1, del d.lgs. n. 165 del 2001. In riscontro alla nota acquisita al protocollo solo in data 29 gennaio 2021, il Collegio dei revisori (con ha formulato un rilievo, in ordine alla decorrenza degli sviluppi economici all’interno delle aree fissata anteriormente al 1° gennaio 2021; anche il predetto rilievo è stato, a sua volta tardivamente riscontrato dall’Ente, con nota del 18 novembre 2021.

L’Ente, attesa la natura del rilievo, ha ritenuto, “ai sensi e per gli effetti” di cui all’art. 40-bis, comma 1, del d.lgs. n.165 del 2001 e dell’art.8, c.6, del c. c. n. l. del comparto “Funzioni centrali” del 12 febbraio 2018, “effettuato, con esito positivo” il prescritto controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio. Pertanto, con nota del 24 novembre 2021 il presidente,  Pasquale Pazienza, in veste di presidente della delegazione trattante di parte datoriale in assenza del Consiglio direttivo, ha dato l’autorizzazione alla sottoscrizione definitiva del contratto integrativo.

Dubbi su Oasi Lago Salso e consuntivo

La Corte evidenzia tuttavia “la necessità che, tenuto conto anche dell’evidente connotato di eccezionalità che ha caratterizzato la vicenda, si pervenga in tempi rapidi alla nomina del nuovo vertice amministrativo, al fine di pervenire ad un assetto stabile nell’esercizio delle funzioni di gestione del personale e delle risorse finanziarie e strumentali”.

In ordine agli adempimenti in materia di partecipazioni societarie previsti dal d.lgs. n. 175 del 2016, con deliberazione presidenziale n. 32 del 6 ottobre 2021, l’Ente ha effettuato la revisione periodica, ai sensi dell’art. 20, confermando anzitutto di detenere una partecipazione nella società “GAL Gargano- Agenzia di sviluppo- s.c.ar.l.”, oltre a quella nella Banca Popolare Etica, in corso di dismissione. Nel provvedimento non viene fatta alcuna menzione alla società “Oasi Lago Salso s.p.a”, nella quale l’Ente ancora detiene una partecipazione quasi totalitaria il cui valore, iscritto nell’attivo patrimoniale, ammonta, come precisato nella nota integrativa, al cospicuo importo di 328.896 euro.

L’Ente ha comunicato, in merito alla società succitata, “interessata dalla razionalizzazione, mediante scioglimento e liquidazione (deliberazione consiliare n. 34 del 12 novembre 2019), che tale procedura risulta ancora in essere e che il liquidatore unico ha fornito una relazione sull’attuale stato del procedimento di liquidazione”. La Corte ribadisce quanto osservato nei precedenti referti 2018 e 2019 ovvero che – tenuto conto degli obiettivi di carattere generale, in primis la riduzione della spesa pubblica, (art. 1 del d.lgs. n. 175 del 2016), che la razionalizzazione delle partecipazioni societarie è finalizzata a perseguire – “l’Ente è tenuto a monitorare l’intrapresa procedura di liquidazione e quindi a illustrarne, in termini puntuali, motivati, ed esaustivi, nel prossimo provvedimento da adottare entro il 31 dicembre 2022, lo stato e gli esiti”.

L’Ente ha approvato il conto consuntivo 2020, con deliberazione presidenziale n. 22 del 14 luglio 2021, dunque (come quelli relativi ai precedenti esercizi 2014, 2016, 2018 e 2019), ben oltre il termine previsto dall’art. 38, c. 4, del d.p.r. n. 97 del 2003. La Sezione, premesso che “le motivazioni addotte dall’Ente per giustificare il ritardo non sono accoglibili, ribadisce ancora una volta, come già nei precedenti referti, che il mancato (e più volte reiterato) rispetto del predetto termine, oltre ad incidere negativamente sulla regolare gestione contabile, richieda una attenta valutazione del Ministero vigilante, stante il disposto dell’art. 15, c. 1 bis, del d.l. n. 98 del 2011. Si evidenzia anche, in termini di anomalia procedimentale, che, sull’approvazione del conto consuntivo, non è stato acquisito il parere del Collegio dei revisori, all’epoca in carica e cessato a maggio 2021; successivamente, il nuovo Collegio dei revisori, cui il documento contabile stato trasmesso in sede di insediamento (in data 1° settembre 2021), si è espresso, senza formulare rilievi, in data 11 ottobre 2021″. Anche la Comunità del parco si è espressa – favorevolmente – solo ex post, nella seduta del 18 ottobre 2021 (deliberazione n.2). Questa Corte ribadisce quanto rilevato nei referti 2018 e 2019 in ordine alla non conformità ai principi di veridicità e chiarezza del bilancio della contabilizzazione della spesa per i fondi per l’incentivazione del personale che, come per il 2019, è pari ad euro 199.432, effettuata su un capitolo allocato non tra gli “oneri per il personale in servizio” ma tra le “uscite non classificabili in altre voci”.

Pazienza: “Risultato economico aumentato del 1570%”

“Dal punto di vista economico registriamo segnali di ripresa rispetto al passato – ha commentato il presidente Pasquale Pazienza -. Il consuntivo 2020 ci ha permesso di mettere finalmente ordine ai conti dell’ente e di realizzare una gestione bilancistica più oculata e più trasparente. Attraverso una revisione dei residui attivi e passivi siamo riusciti a liberare ingenti risorse per le attività che andremo a svolgere nel territorio dei 16 comuni. Il risultato economico della gestione nel giro di un anno aumenta del 1570%, un dato significativo che va attribuito alla riorganizzazione dei conti dell’ente che nell’ultimo decennio, per essere buoni, erano messi disordinatamente. Ovviamente la relazione della Corte dei Conti evidenzia qualche criticità alla quale stiamo già lavorando per superarle”.