“A meno di due mesi dalla scadenza (15 aprile ) dell’appalto tra gli istituti di vigilanza ISSV-VIS SpA e l’Istituto Poligrafico e Zecco dello Stato di Foggia, le guardie giurate impiegate nello stabilimento vedono peggiorare sensibilmente la propria situazione”. Con una lettera, delineano uno scenario preoccupante sul fronte lavorativo.
“Dopo le promesse e speranze emerse dall’ultimo incontro sindacale con il prefetto di Foggia e l’Ipzs – spiegano -, non c’è stata alcuna novità positiva. Anzi. La situazione attuale non prevede sbocchi di nessun tipo per noi. Gli istituti di vigilanza si sono prodigati al fine di garantire una continuità lavorativa, ma a meno di due mesi dalla scadenza dell’appalto vediamo gli stessi istituto perdere diversi ricorsi per appalti già vinti (Aeroporti di Puglia e Policlinico Riuniti di Foggia)”.
“Ad oggi – continuano -, il nostro futuro è sempre più drammatico ed incerto, visto che soprattutto Issv Puma Security non ha appalti sul territorio e sarà difficile ricollocare il personale. L’unica alternativa residuale prima di ricorrere agli ammortizzatori sociali e di seguito al licenziomento per le GPG foggiane sembrerebbe quello di addivenire al dislocamento su tutto il territorio nazionale, ma considerando l’esigua retribuzione e la conseguente necessità di dover sostenere se stessi fuori sede e magari la famiglia nel luogo di origine, questa potrebbe non essere una soluzione plausibile ed accettabile per la maggior parte degli interessati”.
“E tutto questo perché? – aggiungono – Chi e per quale motivo ha preso la decisione di affidare alla GdF compiti di vigilanza privata senza valutare, o disinteressandosi, dell’impatto che questa decisione avrebbe avuto sulle GPG? Abbiamo dato lustro al Poligrafico. Inoltre, pur non volendo entrare nel merito delle varie scelte aziendali, si ritiene assurdo e privo di consapevolezza l’impiego di un corpo prestigioso come quello della Gdf in meri incarichi di vigilanza privata, distogliendolo dal più idoneo impiego circa il reale fabbisogno del nostro territorio, da sempre dilaniato da situazioni di stampo mafioso e delinquenziale, come recentemente ed autorevolmente constatato dall’attuale ministro dell’interno on. Lamorgese, intervenuto sulle predette questioni. In questo momento storico caratterizzato da pandemia e crisi economica – concludono -, bisognerebbe tutelare la collettività creando posti di lavoro e non sopprimendo quelli già in essere”.