“Gli operatori del 118 non sono razzisti”. Inizia così una nota della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale dopo il caso segnalato davanti all’istituto Santa Chiara di Foggia. Una madre ha scritto una lettera alla nostra redazione per spiegare che un medico avrebbe pronunciato frasi razziste durante un soccorso. “Se le dichiarazioni della signora verranno confermate, e di questo credo si occuperanno gli organi aziendali – afferma Marino, segretario provinciale della Fimmgs -, si tratta di un fatto gravissimo. Spero sia stato un malinteso e che tutto venga chiarito, perché nessun operatore si sognerebbe di impostare il servizio secondo principi che non ci appartengono”.
E ancora: “Noi abbiamo il dovere, e lo facciamo tutti senza nessun obbligo, di assistere ogni individuo che si trovi in uno stato di necessità, indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso, o dall’origine, di questo ne ho la massima certezza. Oltretutto abbiamo giurato, all’inizio della nostra professione, di farlo sempre e comunque. Per cui, se l’episodio riportato verrà confermato, prendiamo decisamente le distanze dal protagonista di questo grave episodio che vanifica il lavoro fatto con passione ed abnegazione da tutti coloro che lavorano nel Settore dell’Emergenza Territoriale – 118. Se tutto verrà confermato porgo le mie scuse alla signora a nome di tutto il 118”.
Sul caso è intervenuto anche il direttore della Centrale Operativa, Colelli: “Il lavoro degli operatori sanitari dell’emergenza è sempre più stressante, soprattutto in quest’ultimo periodo. Uno stress che potrebbe portare ad azioni o reazioni non conformi ma non per questo subito condannabili se non prima verificate nel contesto e nei modi”.