Ora è ufficiale, Franco Landella si è dimesso da sindaco di Foggia. Lo ha annunciato lui stesso nel corso di un vertice con la maggioranza. Questa mattina, l’ormai ex primo cittadino aveva convocato un incontro con all’oggetto: “Riunione in presenza con sindaco e consiglieri di maggioranza in aula consiliare, ore 13 per dimissioni sindaco”. Ed infatti, dopo una lunga discussione, Landella ha ufficializzato l’addio nonostante i tentativi di qualcuno di farlo tornare sui propri passi. La decisione del leghista era nell’aria da ore, pare infatti che già ieri avesse palesato la sua intenzione di lasciare l’incarico. Non è ancora chiaro se il suo addio sia collegato alle recenti inchieste giudiziarie che hanno travolto alcuni consiglieri comunali di maggioranza, incluso l’ex presidente dell’Assise, Leonardo Iaccarino. Sembra ora inevitabile lo scioglimento del Consiglio comunale, al momento per ragioni politiche; vedremo se ci sarà anche quello per infiltrazioni mafiose. A marzo scorso si è insediata la Commissione d’accesso agli atti per verificare eventuali condizionamenti della malavita nell’attività amministrativa.
Le dichiarazioni del sindaco
“Foggia in questo momento ha bisogno di serenità, di essere tenuta al riparo da ogni tentativo di gettare fango su chi l’amministra con passione e dedizione. I cittadini foggiani meritano propositi, non polemiche; una visione del futuro, non una continua rincorsa alle dietrologie . In questi anni abbiamo speso tutte le nostre energie per un rilancio vitale della nostra comunità, senza mai risparmiarci, anteponendo il bene di tutti alle pur legittime ambizioni di ciascuno. La mia unica ambizione è stata sempre quella di servire Foggia, oggi intendo dimostrarlo ulteriormente rimettendo il mio mandato di Sindaco per consentire a tutte le forze politiche di essere compiutamente consapevoli della loro responsabilità di aver cura delle urgenze e delle speranze della nostra comunità.
La mia disponibilità al confronto è una certezza su cui potranno contare. Intanto sento di esprimere profonda gratitudine per chi ha scelto di condividere con me la preoccupazione quotidiana di governare la città: i colleghi della Giunta municipale, soprattutto coloro che con straordinaria generosità si sono ultimamente uniti a noi; le forze politiche della maggioranza che mi hanno sostenuto, in particolar modo la Lega e Matteo Salvini con cui ho condiviso ogni momento determinante la mia scelta politica e questa mia ultima decisione.
Per Foggia, per i foggiani io ci sarò sempre, con immutato amore”.
Le recenti inchieste
Negli ultimi mesi il Comune di Foggia è stato coinvolto in numerose vicende giudiziarie. Venerdì scorso sono stati arrestati i consiglieri di maggioranza Leonardo Iaccarino e Antonio Capotosto, con le accuse a vario titolo di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. Iaccarino è in carcere, Capotosto ai domiciliari. Indagato a piede libero un ex dipendente comunale.
A febbraio, invece, fu arrestato un altro consigliere di maggioranza, Bruno Longo, per una presunta tangente pagata da un imprenditore per sbloccare il pagamento dei lavori di archiviazione dati eseguiti per il Comune.
Dal 9 marzo scorso, inoltre, al Comune di Foggia si è insediata la Commissione d’accesso agli atti inviata dal Viminale per verificare la presenza o meno di infiltrazioni della mafia a Palazzo di Città.
In mattinata, intanto, si è dimesso il consigliere comunale di maggioranza (ex Forza Italia poi passato alla Lega), Consalvo Di Pasqua, un fedelissimo di Landella: “Non ci sono più le condizioni per poter andare avanti. Non si può più lavorare così – le sue parole all’Ansa -. Avevo già maturato questa idea non appena si è insediata la commissione di accesso”.