Ha espresso la volontà di dimettersi dalla carica di consigliere comunale di maggioranza al comune di Foggia Leonardo Iaccarino, 44 anni arrestato dalla polizia lo scorso 30 aprile con le accuse di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. Con lui sono stati raggiunti da una misura cautelare, l’altro consigliere comunale di maggioranza Antonio Capotosto finito agli arresti domiciliari e l’imprenditore Francesco Landini che ha avuto l’obbligo di firma. Nell’inchiesta è indagato a piede libero un ex dipendente comunale. Oggi pomeriggio il politico foggiano – come riporta Ansa – è stato a ascoltato dal gip del Tribunale di Foggia, Antonio Sicuranza per l’interrogatorio di garanzia, durato circa un’ora e mezza. Iaccarino ha risposto, (motivandole), alle contestazioni sollevate dall’accusa. Si è anche addebitato tutti gli episodi di peculato. Ha confessato – si apprende – di aver anche intascato i 5mila euro relativamente all’accusa di corruzione. Dalle indagini è emerso infatti che Iaccarino e l’ex dipendente hanno intascato rispettivamente 5mila e 4mila euro da Landini per influenzare gli uffici comunali affinché liquidassero in tempi rapidi una fattura emessa da un parente (non indagato) dello stesso Landini di 26mila euro per la fornitura di fitofarmaci utili per le attività di “Masseria Giardino”, una masseria didattica di proprietà del comune. La liquidazione fu imputata in una determinazione di spesa del giugno del 2019 che autorizzava gli acquisti di fitofarmaci solo fino a 6mila e 800 euro. Oltre ai soldi, i due avrebbero anche ricevuto una promessa di fornitura di duemila litri di carburante. “Al momento – fanno sapere legali di Iaccarino – non abbiamo avanzato alcuna istanza di revoca della misura cautelare. Iaccarino è apparso sereno e collaborativo”, concludono.