Presidio di “Libera – Ciuffreda e Marcone” e l’associazione “Panunzio” insieme per le vittime di mafia. In una nota scrivono: “Quanto successo a Foggia circa la vicenda relativa alle scritte riportanti i nomi delle vittime delle mafie, o di contesti di mafiosità, di Capitanata, apparse su alcune scalinate del centro storico della città e poi cancellate o sovrascritte, ci ha suggerito una riflessione importante: da un lato quelle scritte esprimono il bisogno di costruire memoria a partire dai nomi e dalle storie delle vittime innocenti e, dall’altro, la cancellazione delle stesse ci fa pensare che quei nomi e storie non sono ancora patrimonio di memoria collettiva e che le persone che abitano i luoghi in cui si vuole imprimere un cambiamento vanno coinvolte nella riflessione e nell’azione che ne segue.
Ecco perché – continuano le associazioni antimafia –, a partire dalla richiesta proveniente dai ragazzi dell’associazione Sfoggia, lanciamo un appello a tutte le associazioni, realtà sociali e singole persone del territorio, al fine di realizzare insieme una scalinata in memoria delle vittime innocenti di Foggia, che possa essere un segno tangibile dell’esigenza comune di ricordarle e che richiami tutti all’impegno. La memoria è cultura viva e appartiene ad un’intera comunità, ne costruisce l’identità stessa: non si tratta solo di riportare il passato all’oggi ma di sentire che nell’impegno quotidiano e attuale contro le mafie e le illegalità si ricuciono le ferite che quelle morti hanno determinato nel tessuto sociale.
Siamo fermamente convinti che le storie delle vittime innocenti ci raccontano una parte della storia della nostra città e ci auguriamo che imprimere quei nomi sia da pungolo e stimolo per quanti leggeranno. Sarebbe importante, infine, che questa opera possa essere realizzata nel centro storico della nostra città – concludono –, spesso dimenticato dalle istituzioni e abbandonato al degrado, affinché attraverso l’arte e la bellezza si possa generare la speranza del cambiamento”. (In alto, in foto, Daniela Marcone di Libera e Dimitri Lioi dell’ass.Panunzio)