“Non esiste bianco e nero sulla criminalità organizzata, bisogna scegliere da che parte stare: o con noi o con loro”. Il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, scandisce bene le parole nella sala di via Valentini Vista Franco. “Oggi sono qui per voi”, dice, sottolineando le criticità in un territorio che “è ultimo in Italia e può solo migliorare”. Ammette le responsabilità degli industriali che “avranno l’obbligo di far ripartire l’economia dopo l’emergenza pandemica”. I reggenti Eliseo Zanasi e Stefano Biscotti provano a ‘mediare’ sul futuro presidente, dopo la rottura con l’uscente Gianni Rotice.
Michele D’Alba, tuttavia, ha palesato una avversione completa per l’assetto attuale dell’associazione, entrando più volte in frizione con Zanasi e Fontana sulle “regole e la burocrazia”. “Sembriamo l’orchestra del Titanic che continua a suonare mentre la nave affonda”, ha detto facendo riferimento alla mancata elezione a presidente di Armando De Girolamo. “Abbiamo dichiarato l’ineleggibilità di un imprenditore che tutti noi stimiamo, ma per vizi di procedura è stato mandato via. Io in questa Confindustria non mi ritrovo”.
“Questa provincia ha margini di miglioramento eccezionali – ha detto l’imprenditore del farmaceutico -, siamo all’ultimo posto sia nelle classifiche e sia per la mafia, che è considerata la più pericolosa d’Italia. Abbiamo molti margini. Dobbiamo puntare, noi classe dirigente, a migliorare le cose senza i ‘se’, i perdenti ragionano così, noi dobbiamo ragionare con i ‘nonostante’. Bisogna puntare sul lavoro, non sul reddito di cittadinanza. Stiamo accumulando un debito enorme, come se non ci fosse un domani”. Cita Adriano Olivetti (“in me non c’è che futuro”) per contrassegnare la mission. “Qui non siamo all’anno zero – prosegue -, qui c’è una grande storia e un grandioso futuro, che dovrà essere migliore rispetto al passato. Lo dobbiamo ai nostri figli. Noi possiamo cambiare le cose, noi che produciamo reddito e ricchezza”. Sul “rispetto delle regole”, spiega: “Ci sono degli imprenditori eccezionalmente validi a Foggia, anche tra chi è contrario all’attuale gestione, ma vedo polemiche sterili – dice facendo riferimento a De Girolamo -. È come se un ragazzo, bravissimo a guidare gli autobus, partecipasse ad un concorso senza patente: non potrà essere assunto, manca il presupposto. Se non rispettiamo le regole non c’è possibilità di far nulla. Confindustria a livello nazionale non ha chiesto nient’altro se non il doppio inquadramento. Zanasi e Biscotti non hanno un compenso e non ambiscono a poltrone – aggiunge -, stanno solo traghettando l’associazione. Il rispetto va verso tutte le imprese, che siano piccole o grandi. Io ho fondato un’azienda con pochi dipendenti e ora siamo una media impresa italiana. Siamo imprenditori in una casa comune ed esigiamo il rispetto delle regole per noi e per gli altri. Sarò sempre a disposizione per Foggia a livello regionale”.
Paolo Telesforo ha condiviso pienamente l’intervento di Fontana: “Confindustria sanità Foggia ha lavorato molto, anche se ha dovuto sconvolgere i propri piani – ha dichiarato nel suo intervento -, passando dalla programmazione all’emergenza. Però, bisogna prendere sempre il lato buono delle cose. Il servizio sanitario nazionale è essenzialmente pubblico, ma nella gestione c’è anche il privato: ora questa distinzione è più chiara. Siamo stati al fianco delle istituzioni, all’Asl, al Riuniti e alla Regione in questo momento drammatico. Stiamo lavorando perché dobbiamo spendere nella maniera migliore le risorse del Recovery fund, ma spero che possiamo aprirci al Mes con i 36 miliardi destinati soprattutto alla sanità. Ringrazio Zanasi e Biscotti per il lavoro che stanno facendo, grazie alla loro esperienza e alla loro dedizione, sono sicuro che porteranno in porto la nave nella maniera migliore, con condivisione e coesione”. L’esigenza emersa dalle altre sezioni (dall’Ance al terziario) è quella di una maggiore valorizzazione della comunicazione e della conoscenza delle aziende del territorio. Uno per uno si sono presentati i referenti di sezione (Ivano Chierici per l’Ance, Stefania Ciriello per il Terziario, Euclide Della Vista per la Comunicazione, Alessandro Masiello per l’Agroalimentare, Paola Parisi per l’Ambiente, Anna Laura D’Alessio per Assoeventi, Giancarlo Di Mauro per l’Energia e Giuseppe Vinella per i Trasporti), come da rituale. Dopo gli interventi, Zanasi ha mandato un messaggio a chi ha deciso di lasciare l’associazione. “È fisiologico che possano esserci situazioni di questo tipo, ma sì può tornare sui propri passi. Nel 2014 – ha concluso – ero con Rotice durante la sua elezione. Le regole sono sempre state chiare. Non siamo lieti di portare avanti questo incarico, possiamo dire che al massimo entro febbraio prossimo avremo un nuovo presidente. Nessuno ha mai voluto che se ne andasse nessuno e, voglio ribadirlo, non siamo chiusi a nessuna adesione o candidatura. Basta revocare il recesso…”.