Sotto processo da settembre ma con la seminfermità mentale. Il consulente psichiatrico del pm ha riconosciuto un vizio parziale di mente per Francesco D’Angelo, il 38enne di San Severo rinviato a giudizio pochi giorni fa con l’accusa di aver ucciso l’ex fidanzata, Roberta Perillo, strangolata e annegata nella vasca da bagno. Un femminicidio avvenuto l’11 luglio 2019 in un appartamento di via Rodi, nella città dei campanili.
La seminfermità potrebbe portare ad uno sconto di pena per l’imputato. Secondo il pm, il killer – come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno – “agì in una condizione di infermità mentale cagionata da psicopatologia transitoria (reazione abnorme in soggetto con disturbo narcisistico-borderline) che ne fece grandemente scemare la capacità di intendere e volere”.
Al momento D’Angelo è rinchiuso nel presidio psichiatrico del carcere di Lecce. Processo al via il prossimo 25 settembre. I genitori della vittima si sono costituiti parte civile, non vogliono vendetta, solo giustizia.