Stamattina, personale appartenente alla squadra mobile – “IV sez. Reati contro il Patrimonio” della Questura di Foggia unitamente a militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia, a seguito di complesse ed articolate indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica, conseguenti all’evasione di massa – avvenuta il 9 marzo scorso – di 72 detenuti ristretti per reati vari presso la Casa Circondariale di Foggia, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di una misura cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale dauno a carico di 16 persone, per i reati di rapina pluriaggravata in concorso e tentata rapina aggravata.
I soggetti destinatari del provvedimento custodiale in questione, secondo quanto ricostruito dalla meticolosa acquisizione e elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video sorveglianza presenti in zona ed acquisiti prontamente dagli inquirenti, nonché attraverso l’escussione di diversi testimoni, al fine di allontanarsi rapidamente dall’istituto di pena da cui erano poco prima evasi e di sfuggire così al tempestivo intervento delle Forze di Polizia accorse rapidamente sul posto per il rintraccio e l’arresto degli evasi, si impossessarono delle autovetture presenti nel “Villagio Artigiani”, zona caratterizzata dalla presenza di numerose attività commerciali, tra cui anche alcune concessionarie di auto, arrivando addirittura a fermare con violenza e minaccia alcuni veicoli in transito e costringendo poi gli occupanti a cedere il veicolo o in alcuni casi persino ad accompagnare i fuggitivi presso luoghi più sicuri.
Nel dettaglio Ivan Caldarola, classe 1999, Maurizio Sardella, 1970, Pasquale Fiore, 1988, Cosimo Laviola, 1980, Claudio Dascoli, 1985, Berardino Dascoli, 1983, Giovanni Lamparelli, 1988, Davide Lacerenza, 1999 (non colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere), Cristoforo Aghilar, 1983 (tuttora attivamente ricercato), Gerardo Di Palma, 1989, Dario Perrucci, 1992. Alessandro Stella, 1996 e Maurizio Ciociola, 1987 in concorso tra loro e unitamente a Walter De Cataldis, classe 1994, Salvatore Mele, classe 1997, Michele Taurisano classe 1998, e Salvatore Carlino, classe 1974, già tratti in arresto lo stesso 9 marzo da personale della Polizia di Stato di Bari e colpiti poi, il 27 marzo, da autonomo provvedimento restrittivo eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, tutti evasi dalla Casa Circondariale di Foggia dove erano ristretti, al fine di trarre profitto e sottrarsi alla sfera di vigilanza in cui si trovavano nonché alle ricerche nel frattempo effettuate dalle Forze dell’Ordine, dopo essersi introdotti all’interno di una autocarrozzeria sita nei pressi della Casa Circondariale di Foggia, previa minaccia e violenza consistite nello spintonare con forza ed intimorire un dipendente della predetta carrozzeria, si impossessarono di due autovetture che erano lì parcheggiate.
Inoltre, Emmanuel Pellegrini, classe 1982, Antonio Borromeno, classe 1993, e Angelo Sinisi, classe 1987, anch’essi tutti evasi dal carcere di Foggia dove erano ristretti, al fine di trarre profitto e sottrarsi inoltre alla sfera di vigilanza in cui si trovavano nonché alle ricerche nel frattempo effettuate dalle Forze dell’Ordine, costrinsero il conducente di un veicolo in transito ad arrestare la marcia e, con minaccia e violenza, a scendere dal mezzo impossessandosi del veicolo per poi allontanarsi rapidamente.
Gli autori di tali gravi reati, a seguito delle indagini esperite dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, sono stati successivamente individuati e arrestati per il reato di evasione aggravata e riassociati quindi presso i vari Istituti di Pena di riferimento dislocati sul territorio nazionale.
In relazione quindi ai gravi indizi di colpevolezza acquisiti scrupolosamente dalle due Forze di Polizia Giudiziaria, su richiesta della procura è stata data esecuzione alla misura custodiale emessa dal gip del Tribunale di Foggia. Ancora una volta, si tratta dell’ennesima efficace risposta in termini di legalità e giustizia da parte della “Squadra Stato” ad un grave episodio di criminalità consumatosi nel territorio della Capitanata.