Il noto psichiatra forense dell’Università di Bari Roberto Catanesi nell’udienza di oggi davanti al gup di Foggia, Armando Dello Iacovo ha confermato il proprio giudizio sulla totale incapacità di mente del 67enne di Ascoli Satriano Rosario Giuseppe Marano, per l’omicidio del giovane ucraino di 26 anni Vasyl Yenatiuk e il tentato omicidio della madre di quest’ultimo (convivente di Marano) Rayisa Yenatiuk, avvenuti la notte del 7 agosto 2018 all’interno di una nota azienda agricola, dove l’imputato abitava e faceva il custode. Secondo il prof. Catanesi, quando Marano ha sparato in faccia al giovane ucraino e alla compagna (salva per miracolo) era affetto da “schizofrenia paranoide alcolica” e quindi totalmente incapace.
Sempre secondo il noto psichiatra forense, Marano resta “soggetto altamente pericoloso” e quindi dovrà essere ricoverato in una REMS, cioè le strutture che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari (nella nostra regione c’è una sola struttura ad Altamura). Nonostante il serrato controesame del pubblico ministero Roberto Galli e del difensore di parte civile Michele Sodrio, il perito è rimasto sulle sue posizioni ed ha ribadito che Marano non sapeva cosa stesse facendo quando uccise il figlio della convivente e tentò di uccidere anche quest’ultima.
Pm e parti civili hanno invece ribattuto che, pure in presenza di uno stato paranoideo da consumo di alcol, l’imputato era capace di comprendere cosa stesse facendo e l’estrema gravità del suo gesto. Stessa tesi sostenuta dai rispettivi consulenti, lo psichiatra Savino Dimalta per la Procura e lo psichiatra Leonardo Mendolicchio per le parti civili, entrambi convinti che Marano fosse parzialmente capace di intendere e volere (in questo caso sarebbe condannato per l’omicidio, ma avrebbe diritto ad uno sconto di pena). Il giudice Dello Iacovo ha rinviato per le discussioni al 25 novembre e quel giorno si conosceranno le richieste del pm Galli e delle altre parti.

“Credo che il perito Catanesi abbia preso un abbaglio – va giù duro Sodrio –, pur essendo uno studioso di chiara fama. Mi pare evidente che Marano fosse perfettamente consapevole che stava commettendo un omicidio e tentato omicidio. Anche se innegabile il suo stato psico-patologico, questo non aveva escluso affatto la piena capacità di intendere e volere, ma tutt’al più l’aveva diminuita e quindi l’imputato, a nostro parere, dovrà essere condannato per i gravi fatti che ha commesso. Sono fiducioso che la sentenza sarà giusta e ci darà ragione su questo punto fondamentale. Restano poi da chiarire le responsabilità, per me certe, dei due medici che rilasciarono a Marano la certificazione di idoneità psichica per prendere il porto d’armi. I miei clienti chiedono giustizia verso tutti i responsabili di questa tragedia e andremo fino in fondo”. (In alto, foto Vasyl Yenatiuk con moglie e figlia)