Ubik stracolma, nonostante il caldo, per “Solo Mia” (edizioni la meridiana), romanzo della giornalista professionista foggiana, Annalisa Graziano. Dopo “Colpevoli”, libro incentrato sulla vita dietro (e oltre) le sbarre, stavolta la Graziano si è cimentata in un lavoro ancora più impegnativo. Quasi logorante. Raccontare storie di cinque donne detenute e di una vittima, Mia, tradita da chi avrebbe dovuto proteggerla. Violenze, abusi, errori, uomini sbagliati: “Solo Mia” è un vortice di emozioni, molte delle quali vissute dalla protagonista del romanzo, la giovane Eva, anche lei vittima di un rapporto malato. Colpisce la storia di Mia, nome di fantasia, abusata dal padre, un uomo brutale che in un’alba di sangue strappò alla figlia la persona più cara, sua madre. La presentazione del libro ha stregato i presenti, molti dei quali commossi nell’ascoltare alcune anticipazioni delle storie contenute nel romanzo. Le 50 copie presenti sono andate a ruba e in tanti sono rimasti a mani vuote (pochi giorni fa Concita De Gregorio ne ha vendute 40). Bisognerà aspettare l’arrivo, imminente, di ulteriori copie.
“’Solo Mia’ è anche una storia di rinascita e riscatto – spiega a l’Immediato, l’autrice -. Il libro lascia un messaggio positivo, rivolto soprattutto a chi in questo momento vive una situazione di sofferenza come quella delle donne del libro”.
Per la Graziano la realizzazione del romanzo è stata tutt’altro che semplice: “Scriverlo ha comportato un lavoro molto faticoso. Non è stato semplice ascoltare storie di dolore così profondo e allo stesso tempo cercare di trasmettere le emozioni delle protagoniste. L’obiettivo mio, di Antonella, Debora, Manuela, Vittoria, Lorenza e Mia (le donne al centro della storia, ndr) è quello di raccontare e affrontare questi temi soprattutto nelle scuole. Sensibilizzando la società affinché si plachi il vortice di sofferenza in questo momento così soffocante”.
Alla presentazione del libro hanno preso parte anche Aldo Ligustro della Fondazione Monti Uniti, Laura Pipoli e Roberto Lavanna del CSV Foggia, le educatrici di Impegno Donna, la responsabile dell’Area Educativa del carcere di Foggia, Giovanna Valentini, la coordinatrice della sezione femminile del carcere di Foggia e i funzionari dell’UlEPE (Ufficio locale di esecuzione penale esterna). È intervenuto, inoltre, Antonio D’Amore della squadra mobile, responsabile della sezione che si occupa di violenze domestiche e di genere. Fu lui ad affrontare anni fa la storia di Mia.
Accanto ad Annalisa Graziano e alla moderatrice, la giornalista Tatiana Bellizzi, era presente, simbolicamente, “un posto occupato” da una rosa, adagiata sulla poltroncina in memoria della mamma di Mia.