77mila pall’ultima tornata, di cui 47.309 preferenze in Puglia. L’ex europarlamentare cerignolana Elena Gentile non è stata confermata a Bruxelles per un soffio e, in attesa di una contesa con Michele Emiliano alle primarie per la Puglia, ora potrebbe essere ripescata in grande stile per una poltrona nel nascente governo giallo-rosso. Nelle ultime ore, nonostante le apparenti frizioni tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti gli sherpa dei due partiti sono già al lavoro per dividere deleghe, Ministeri e incarichi di sottogoverno. Il medico cerignolano avrebbe tutte le carte in regola per occupare la postazione romana, dopo le esperienze di rilievo (da assessore al lavoro e welfare) prima nella Giunta Vendola poi al Parlamento europeo.
Tra le poche caselle certe ci sono il no a Danilo Toninelli alle Infrastrutture, il sì all’Ambiente, dove dovrebbe restare Sergio Costa, sebbene insidiato da Ermete Realacci e Rossella Muroni di LeU ed ex presidente nazionale di Legambiene e alla Salute, dove Giulia Grillo potrebbe trattenere il Ministero. È proprio il Mise l’emblema dello scontro, se ci sarà il passo di lato del capo politico Di Maio. Per quel Ministero sono in ballo nel Pd la vicesegretaria Paola De Micheli, Tommaso Nannicini e la senatrice pugliese Teresa Bellanova, già Ministro al Lavoro. Ebbene, se non dovesse esserci la promozione della renziana brindisina, proprio Elena Gentile, amica e collega di corrente di Bellanova, potrebbe essere chiamata all’incarico di Sottosegretario al Lavoro.
È certo un ruolo di primo piano per il pontiere Andrea Orlando, che più di Zingaretti, ha colloquiato con l’anima di sinistra del Movimento.
Per la Capitanata, visti i rapporti di Orlando con l’onorevole Michele Bordo, ci sarebbero nuovamente i riflettori accesi.