A finire sotto la lente della Guardia di finanza è ancora una volta Giuseppe Altieri, primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale Masselli Mascia di San Severo. Il medico fu già coinvolto nello scandalo delle forniture gonfiate all’Asl di Foggia, operazione dei Nas di Bari del 2012 che portò a 10 arresti. Da quel filone di indagini, partirono diversi processi. Il Gup, Antonio Buccaro, in primo grado lo condannò ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, dopo la scelta del rito abbreviato da parte dell’imputato. Poi scattò la prescrizione del reato.
Alteri è da moltissimi anni sulla scena pubblica dell’Alto Tavoliere: è stato candidato in diverse occasioni nel Pd, nel 2014 partecipò alle primarie per la scelta del candidato sindaco sfidando l’ex consigliere regionale e presidente della commissione sanità, Dino Marino. Inoltre ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale (e capogruppo dello stesso partito) di San Severo. Da allora, fanno sapere dal partito, “non risulta essere più iscritto”.
Nell’ultima indagine gli viene contestato l’allontanamento dall’ospedale “per interi pomeriggi” per andare “in giro per la città o facendo rientro alla propria abitazione”. In alcune occasioni, dicono dalla Gdf, “attestava anche di aver eseguito prestazioni specialistiche ricorrendo ad ore di straordinario al fine di smaltire le liste d’attesa dei pazienti”. Per il dirigente medico anestesista sono scattati gli arresti domiciliari.
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