È il giorno dell’assegnazione delle Bandiere Blu in tutta Italia. Il Gargano, come anticipato giorni fa da l’Immediato, si aggrappa alla sola Peschici, unica località del promontorio ad ottenere l’ambito riconoscimento. L’altra in provincia di Foggia è Zapponeta. Per la Bat c’è Margherita di Savoia. In generale salgono a 183 i comuni e a 72 gli approdi turistici premiati. Tra i grandi esclusi rispetto alle scorse edizioni, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rodi Garganico e Melendugno, dentro Pisticci, Villapiana, Anzio, Imperia o Sanremo. Per un totale di quattro escluse e 12 nuovi ingressi per le spiagge e altrettante uscite ma sei new entry fra gli approdi (Marina di Loano, Porto turistico di Rodi Garganico, Venezia Certosa Marina fra gli altri). Per la provincia di Foggia, confermata la presenza di Marina del Gargano, il porto turistico di Manfredonia.
Questo il bilancio della 33esima edizione delle Bandiere Blu, i riconoscimenti assegnati dalla ong danese Fee, Foundation for Environmental Education, ai comuni rivieraschi e agli approdi turistici con le acque più belle e pulite. Ma non solo: con un sistema di servizi a 360 gradi che la giuria nazionale valuta in modo sempre più attento. E a prova di furbetti anche con l’aiuto delle Capitanerie di Porto.
“Annunciamo con soddisfazione, anche per il 2019, un aumento di comuni Bandiera Blu, ben 183 – ha spiegato Claudio Mazza, presidente della Fee Italia – quella di Bandiera Blu è una filosofia dei piccoli passi ma cose molto concrete, che nel tempo determinano il cambiamento. I comuni in grado di conservare il proprio patrimonio ambientale e di saperlo promuovere mostrano già di essere quelli maggiormente appetibili per il turismo, turismo che dovrà inevitabilmente riferirsi a parametri di sostenibilità sempre più stringenti per potersi rinnovare e creare benessere”.
I criteri di assegnazione
Primo elemento sono ovviamente i risultati delle analisi che, nel corso degli ultimi quattro anni, le Arpa (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) hanno effettuato nell’ambito del Programma nazionale di monitoraggio, condotto dal ministero della Salute insieme a quello dell’Ambiente. Risultati presentati direttamente dai comuni.
Ma occorre incassare buoni punteggi anche in altri 32 indicatori che vengono aggiornati periodicamente. L’obiettivo, infatti, al di là del vessillo, è spingere le amministrazioni locali partecipanti a impegnarsi per risolvere, e sanare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio. Anche quest’anno sono stati messi sotto la lente l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione così come la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione di quelli pericolosi. E ancora: le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio, la cura dell’arredo urbano (piste ciclabili, zone pedonali) e delle spiagge e la possibilità di accesso al mare per tutti senza limitazioni.
La graduatoria per regione
La Liguria sale a 30 località con tre nuovi ingressi (Imperia, Riva ligure e Sanremo) e guida la classifica nazionale davanti alla Toscana con 19 località, la Campania resta a 18 Bandiere. Seguono con 15 località le Marche, che perdono due Bandiere ma segnano un nuovo ingresso (Gabicce). La Sardegna è presente con 14 località con la novità dell’isola di Sant’Antioco mentre la Puglia conquista una nuova località (Maruggio) e raggiunge 13 Bandiere perdendone due.