Scouting, recruiting. Gli anglismi non mancano per l’attività di reclutamento di candidati da parte dei partiti e delle liste civiche in vista delle amministrative al Comune di Foggia. Sono tre le liste già pronte dei due candidati sindaci singoli, che già si sono proposti alla città con le loro forze e i 6×3, ossia Giuseppe Mainiero e Giuseppe Pertosa.
C’è chi si diverte in queste ore a diffondere notizie di una Lega recalcitrante a rispettare le regole del tavolo del centrodestra a Foggia. Alcuni esponenti leghisti minoritari vorrebbero spaccare la coalizione e abbandonare al suo destino Franco Landella, che ha vinto le Primarie.
Ma l’opzione sarebbe poco compresa dagli elettori, tanto più che ad affossare la proposta di Luigi Miranda sono stati proprio i consiglieri comunali, che si sono poco impegnati per il giovane avvocato, secondo i suoi fedelissimi.
Presto potrebbe essere sottoscritto un contratto, è questa l’idea della Lega. Sul modello del contratto di governo gialloverde, i leghisti vogliono mettere nero su bianco il loro programma da sottoporre in coalizione e a Franco Landella, con tanto di firma e foto opportunity del sindaco uscente.
Intanto nel centrosinistra continua il lavorio dell’ingegner Pippo Cavaliere alla ricerca di candidati consiglieri. I big campioni di consenso si spalmeranno nelle diverse liste, in modo da non rischiare di elidersi reciprocamente.
Ad una Lia Azzarone, segretaria provinciale dem, candidata nel Pd, corrisponderà un Rosario Cusmai, già inserito nella squadra dei pizzarottiani Italia in Comune, laddove invece Gianni De Rosa dovrebbe essere il big player della lista Foggia Civica ispirata da Leo Di Gioia.
Il decano Mimmo Verile arricchirà la lista di Puglia Popolare, nella quale saranno candidati i tarquiniani di Azzurro Popolare. Con lui a fare la parte del leone, Sergio Clemente, Paolo Mongiello, Leonardo Rignanese e Pasquale Cataneo. Rino de Martino sta anche corteggiando un dubbioso Antonio Vigiano.
Un altro campione di consensi, come l’ex assessore all’Annona Giulio Scapato era stato intercettato da Franco Landella, ma gli uomini dell’ingegner Cavaliere lo hanno recuperato alle ragioni della vecchia fede socialista, sebbene, come si sa, il penalista sia stato determinante nella vittoria di Franco Landella contro Augusto Marasco 5 anni fa. Gran parte di quei 366 voti portano la sua firma, nella messaggeria.