Si può andare verso una militarizzazione dei parchi naturali contravvenendo alla regola del Contratto di governo nel quale è scritto che ogni nomina deve essere condivisa? È questo l’interrogativo che oggi assilla molti ambientalisti e tutti coloro che si sono visti “bocciare” i curricula per la presidenza del Parco del Gargano.
I rumors indicano per la poltrona dell’Ente di Monte Sant’Angelo un altro militare o forestale come il Ministro Sergio Costa. Ma la situazione si è molto scompigliata dopo il niet della Lega su Antonio Ricciardi alla presidenza del Parco del Circeo.
“Stiamo procedendo alle nuove nomine dei presidenti, come ampiamente annunciato. Stiamo valutando decine di curricula e la logica per la scelta e per procedere alla nomina è una sola: la massima competenza unita al massimo rigore. Non accetteremo diktat e respingeremo i tentativi di far nominare persone non adeguate a questo ruolo così importante e delicato. Stiamo avviando un confronto positivo con le Regioni, con le quali firmare l’intesa, le realtà territoriali, le comunità Iocali, gli ambientalisti. I Parchi sono da tutelare e proteggere e sono un patrimonio essenziale per tutto il Paese. La politica ha il compito di nominare i migliori presidenti per la loro gestione”, ha ripetuto come un mantra il Ministro Sergio Costa sui social e al Corriere in una intervista odierna.
AL MINISTERO
Il Ministro cerca un manager capace di far decollare i Parchi e quindi anche il Parco del Gargano, con forti capacità relazionali e in grado di rendere attrattivo il territorio. Condizione imprescindibile: la pettorina ambientalista.
Oggi sulla sua scrivania, restano 2 nomi dal territorio. Da un lato, il coordinatore della Rete di Associazioni No Triv Raffaele Vigilante, la cui posizione dopo gli ultimi provvedimenti e la polemica contro le trivellazioni nello Ionio si è molto rafforzata simbolicamente, non solo in Puglia con l’incontro collegiale dei sindaci con Michele Emiliano, ma anche a livello nazionale per la continua interlocuzione con Enzo Di Salvatore. Dall’altro, il graduato Alfredo Pio Renzulli fortemente sostenuto da alcune frange del M5S locale, il senatore Marco Pellegrini su tutti.
Ma il Ministro potrebbe decidere di non cedere alle logiche di campanile territoriale e di pescare in un nome esterno. Quasi certamente però non potrà bypassare la Sottosegretaria leghista Vannia Gava.