Il passaggio nella Lega dei due ex consiglieri azzurri, Pasquale Rignanese e Paolo La Torre, che si sono dichiarati indipendenti, se ci sarà, potrebbe avvenire già in una delle due date del prossimo consiglio comunale foggiano, il 30 o il 31 luglio in seconda convocazione.
Il capogruppo leghista Alfonso Fiore ha ricevuto dal segretario regionale Andrea Caroppo pieno mandato per sondare gli animi dei due politici, eletti nelle fila di Forza Italia nel 2014.
“Dobbiamo decidere con tutti, col segretario cittadino Fariello e con Cusmai, dobbiamo sentire sia Rignanese sia La Torre. Non ancora ci parlo, vogliamo capire qual è la situazione e quali sono i loro incarichi, devo capire se vogliono entrare, sono amici e colleghi, che hanno fatto una dichiarazione di indipendenza. Questa settimana ci parlerò, mi è stata data questa bella gatta da pelare, poi riferirò al segretario cittadino e al provinciale”, scherza Fiore a l’Immediato.
Dalla Lega guardano con attenzione alle responsabilità landelliane dei due consiglieri. Pasquale Rignanese ha la delega alla pubblica illuminazione, Paolo La Torre è presidente della commissione Bilancio ed esprime nel CdA di Amiu Puglia un consigliere con Antonello Di Paola, nominato in quanto gattiano, oltre ad aver indicato il presidente del collegio dei revisori in Ataf col commercialista suo amico Massimo Fatone. “Sono zeppi di incarichi e nomine, da soli assorbirebbero tutta la rappresentanza della Lega nel governo cittadino”, osserva qualche salviniano.
“Non abbiamo votato il bilancio, ci siamo astenuti, la nostra indipendenza è una linea che vogliamo continuare a portare avanti”, conclude Fiore, come a dire che chi entra deve ripulirsi e lasciare ogni postazione di gestione.
Paolo La Torre non risponde sulla questione, anche se gli amici lo raccontano come molto confuso sul suo futuro. Pasquale Rignanese invece smentisce la possibilità di aderire alla Lega già prima della pausa estiva. “Ma chi le dà queste notizie? – chiede alla nostra testata web -. Io mi sono dichiarato indipendente e resto tale, per quanto mi riguarda sto aspettando, c’è la linea della Lega in consiglio comunale, che ancora sul chi va là. Stiamo dialogando. Coerentemente ho sempre sostenuto il centrodestra, c’è un corteggiamento da parte della Lega questo è vero, ma andrebbe rivista la posizione politica. A livello amministrativo coerentemente sostengo il centrodestra. Sono stato eletto in Forza Italia con questa coalizione, la Lega non c’era, è sopraggiunta, i tre consiglieri della Lega stavano in quella coalizione, sostenevano Landella, ma poi hanno deciso di intraprendere una linea diversa. Per coerenza invece resto nel centrodestra”.
Non ritiene di logorare la sua figura politica restando al fianco dell’amministrazione Landella? “Un conto ci sono gli scontri feroci, ma questo non significa tradire il mandato della coalizione. Se uno vale oggi, vale anche domani, se una persona lavora bene, gli elettori continueranno a stimarla. Che ci siano stati degli attriti inerenti ad alcune visioni, che caratterizzano l’attività amministrativa, l’ho ribadito tante volte, ma poi si cerca di trovare un equilibrio. Sono stato eletto perché il mio comune denominatore è il cittadino, guardo all’output, che deve servire a soddisfare il bisogno della cittadinanza. Questa è la mia mission. Siamo una amministrazione di centrodestra e stiamo nella maniera migliore onorando il mandato. Ci sono tante cose che dobbiamo raccogliere, è da stupidi oggi mandare all’aria tutto quello che ciò di buono è stato realizzato rispetto al passato”.
Sul suo futuro partitico è meno sicuro. “Stiamo qui alla finestra. Ho lasciato Forza Italia, ma resto nel centrodestra, non condividevo i metodi di selezione della classe dirigente e come è strutturato il partito a livello locale, se ci fossero stati altri uomini, altre prassi sarei rimasto dentro. Ma purtroppo non sono rispettato, non vengo valorizzato”.
La delega importante, che lo pone in contante front office con i cittadini, afferma di essersela “conquistata sul campo”.
“Landella mi disse: ti vedo volenteroso, mi dai una mano? L’ho dovuta valorizzare a mani nude, non ho avuto manforte dall’assessore, ma solo dal sindaco, che ho scocciato tante volte. Non ho avuto tanta disponibilità in termini economici, ma all’80% mi sento soddisfatto. Io ero in aula per i debiti fuori bilancio, sono ligio al mio mandato, non come qualche altro forzista con parentele che non c’era. Ecco, se Forza Italia cambia passo, ciò non toglie che si possa dialogare e che possa anche tornare. Il mio è un segnale. Su scala regionale e nazionale, il partito vive col cerchio magico, non vedo una linearità di coerenza. C’è caos a livello nazionale e caos a livello locale, ma se le cose dovessero cambiare….”
Gli assetti azzurri potrebbero cambiare già in settimana, quando dovrebbero essere azzerati tutti i livelli regionali.