Un Pianoforte in un campo di grano, un palco teatrale tra le balle di paglia, un anfiteatro custodito nella “Medusa” fatta di paglia e la luce: questo lo spazio in cui dal prossimo 25 luglio prenderà il via “Mille di Queste Notti. Shakespeare ai contadini”, cartellone estivo dei Teatri del Gargano, il progetto nato dalla contaminazione tra la compagnia teatrale Bottega degli Apocrifi e l’hub rurale Vazapp.
Due gli spettacoli in cartellone per ciascuna delle tre serate, tutte accompagnate da momenti di incontro con i saperi e i sapori contadini della nostra terra. Il cibo è cultura, tradizione, innovazione. Il cibo è la poesia con cui la terra risponde all’atto d’amore di chi la coltiva. Gli aperitivi e le degustazioni dell’APS Only Food, supporter della tre giorni, racconteranno storie di prodotti e produttori, come quella di farina e di fuoco di Fulgaro panificatori; della brezza che dal mare alle montagne del Parco Nazionale del Gargano, accarezza gli ortaggi della società cooperativa TreF e dall’azienda agricola Vegeland; del rosso intenso del pomodoro dell’alto tavoliere dall’azienda agricola Turco; dal latte delle capre di razza Saanen e del loro formaggio, munto e trasformato dalle mani dei casari di Linea Natura; dell’uva bagnata dal torrente Cervaro, maturata al sole del Parco Regionale Bosco Incoronata e trasformata in vino dall’azienda vitivinicola Borgo Turrito.
Storie a chilometro vero, narrazioni di prodotti che passando dal palato per generare pensieri nuovi.
“Mille di Queste Notti. Shakespeare ai contadini” prenderà il via il 25 luglio con:
- Polvere del grano degli Alfabeto Runico. Un viaggio musicale per scoprire quanto Mediterraneo c’è in ognuno di noi con Marta dell’Anno (viola e voce), Andrea Resce (contrabbasso), Nicola Scagliozzi (contrabbasso).
- Iliade, siamo tutti figli di Troia riscrittura per voce e musica dall’Iliade di Omero di Giuseppe Ciciriello, con Giuseppe Ciciriello e Piero Santoro (fisarmonica), prodotto da IP Produzioni Impertinenti.
Il 26 luglio sarà la volta di
- Silent Shakespeare, spettacolo site specific per voce in cuffia e musica dal vivo con Marco Grieco (pianoforte), Fabio Trimigno (violino) e la voce di Nunzia Antonino, da un’idea di Cosimo Severo e prodotto da Bottega degli Apocrifi. Un esperimento inedito che muove i passi dalla silent disco per incantare con i sonetti di Shakespeare.
- L’universo è un materasso di Francesco Niccolini; diretto e interpretato da Flavio Albanese; impianto scenico e costume Marco Rossi e Paolo Di Benedetto; collaborazione artistica e luci Marinella Anaclerio; assistente alla regia Vincenzo Lesci; consulenza scientifica Marco Giliberti – Università Statale di Milano; una produzione Compagnia del Sole. Il grande racconto del Tempo che parte da quando il Tempo non esisteva ancora, passando attraverso la rivoluzione copernicana, in cui l’uomo scopre che la realtà non è quella che sembra per arrivare al Novecento, ad Einstein e ai quanti, l’epoca in cui l’uomo ha cominciato a comprendere che non solo le cose non sono come sembrano, ma probabilmente tutto – come in teatro – è solo illusione.
Il 27 luglio andranno in scena:
- Amore e Psiche di e con Daria Paoletta, prodotto da Compagnia Burambò.
Una storia che racconta un amore travagliato e ostacolato dalla diversità dei due amati: Amore è un Dio mentre Psiche è una mortale, ma bella come una Dea. Una saga di personaggi che dividono l’Olimpo dalla Terra, le divinità dai mortali, per scoprire che non c’è poi tanta differenza, gli uni assomigliano agli altri.
- Racconti notturni in jazz per una notte al rosso di luna. Un incontro artistico tra il cantastorie Luigi Rignanese, Fabio Trimigno (violino), Matteo Trimigno (pianoforte). Una produzione Bottega degli Apocrifi/Compagnie d’A!
Una notte in cui la luna si fa rossa e cela il suo volto. Una notte di calici levati a celebrare l’incanto. Un’occasione speciale, la più lunga eclissi della storia, da vivere insieme come un rito. L’appuntamento è sotto le stelle in mezzo alla natura, in un luogo magico che ci avvolge con la musica di un pianoforte jazz, con le sonorità arabeggianti di un violino e con i racconti italo marsigliesi, che ci portano dalla cima del Gargano al faro di Marsiglia in un batter d’occhi. Una notte buona per accorciare le distanze, tra le nazioni e tra le persone tutte sotto la stessa luna, una notte buona per incontrarsi, riconoscersi e restare ad ascoltare.