Durissimo il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi sull’affaire che lo ha travolto al Consorzio Asi nella seconda parte della sua conferenza stampa a Palazzo Dogana (la prima parte dedicata all’annuncio sulle dimissioni ritirate). L’inconferibilità dettata dall’Anac, il cui pronunciamento era stato richiesto dal M5S, le dimissioni di Fabio Porreca, un membro del CdA nominato dalla Provincia in quota civici, le parole isolate dell’assessore regionale Leo Di Gioia, l’interrogazione penta stellata, la piattaforma logistica inserita nel Patto per la Puglia, il progetto del privato Lotras. Sono stati tanti i temi, riassunti col termine “canea” da Riccardi.
“Non condivido né il merito né il metodo delle dimissioni di Porreca. Ringrazio Boschetti, Landella e Paglialonga per aver condiviso con me il percorso del ricorso amministrativo. Vedo molte persone che si agitano, con posizioni scomposte, io ho fatto un ricorso al Tar e mi rimetto a quella decisione, quando arriverà. Vedo molta gente che si preoccupa per me. Ho la sensazione che si voglia tirare la corda per mandare all’aria le progettualità dell’Asi. Ho letto una interrogazione imbarazzante del M5S sulla vicenda Lotras. Stiamo parlando di un movimento, che chiede conto dei 40 milioni assegnati alla piattaforma logistica, parlando di un progetto redatto da Lotras da 2 milioni e secondo il M5S siccome De Girolamo è bravo gli dobbiamo affidare 40 milioni. Ma dove stiamo? Quando parla di questo il M5S sa che quelli sono aiuti di Stato e che si devono fare le gare? Sa che Barilla e tutti gli altri che nominano non fanno viaggiare le loro merci con Lotras? L’Asi ha il dovere di conoscere se c’è una ricaduta reale economica dal progetto, perché io non l’ho ancora capito. Il finanziamento c’è, c’è una piattaforma logistica che non è del privato, ma è stata affidata con una convenzione. Noi abbiamo il dovere di capire quel progetto cosa produce”.
La piattaforma logistica e il Patto per la Puglia
Nella interrogazione della consigliera regionale pentastellata Rosa Barone, che Riccardi ha insinuato sia stata scritta direttamente da Lotras, si forniscono alcuni numeri sul progetto, in cui, come si legge, è “prevista la realizzazione di un’area di manutenzione dei vagoni, ospitati in una superficie coperta di oltre 1.200 metri quadrati; di un deposito di materiale rotabile da 12mila metri quadrati, servito da binari interni e di un centro servizi su due livelli. Una volta realizzata, la piattaforma si integrerà con gli altri investimenti già completati o previsti nell’area, ovvero: il casello Foggia Sud sulla A14 a circa 400 metri dalla piattaforma logistica, già completato, e la prevista realizzazione dell’orbitale urbana del capoluogo dauno per rendere più fluido il traffico veicolare tra gli attuali caselli di Foggia (A14) e di Candela (A16)”.
L’interrogazione continua citando il “Tavolo Tecnico dell’Area Logistica Integrata Sistema Pugliese e Lucano” del maggio 2017. “La piattaforma logistica da un lato consente l’utilizzo della rete ferroviaria – lungo la linea adriatica integrata nei corridoi europei – a favore delle maggiori realtà industriali già insediate nell’agglomerato industriale di Foggia-Incoronata – Barilla, Princes-Mitsubishi, FPT-Cnh, Alenia Aermacchi – e di altri impianti di medie e grandi dimensioni agroalimentari e dell’automotive localizzati nelle aree di Cerignola, San Severo e Lucera nel Foggiano, di S. Nicola di Melfi in Basilicata, di Avellino Pianodardine nella Campania Irpina, e di Termoli sulla costa adriatica nel Molise; dall’altro si configura come polo di attrazione di nuovi investimenti produttivi provenienti anche da altre zone del Paese e dell’Europa, interessati a localizzarsi in Capitanata che è uno dei maggiori bacini di produzioni agricole d’Italia”.
Barone prende le difese di Lotras, citando anche alcune notizie che l’Immediato per primo aveva diffuso in una chiacchierata col patron Armando De Girolamo, e rimarca: “Negli anni Lotras, che conta 40 milioni di fatturato (bilancio 2016), 140 dipendenti e una piattaforma di movimentazione a Villa Selva di Forlì, ha puntato fortemente sull’infrastruttura logistica, tanto da aver già investito 20 milioni di euro sull’infrastruttura e da ritenere fondamentale continuare a realizzare l’opera per la quale ha già predisposto la progettazione esecutiva. Risulta, tuttavia, che i 40 milioni previsti nel Patto per la Puglia per la piattaforma logistica di Foggia, il cui progetto esecutivo era stato fornito da Lotras con una spesa di 2 milioni di euro, verranno gestiti dal Consorzio ASI. Lotras System ha svolto fino ad oggi una funzione strategica, investendo risorse economiche e competenze per valorizzare la funzione della logistica riferita alla circolazione delle merci e per il rilancio delle aree produttive e lo sviluppo economico del territorio foggiano. Tuttavia, la scelta dell’ASI quale interlocutore principale per lo sviluppo del progetto, sta spingendo Lotras System ad abbandonare il territorio per investire in Emilia Romagna, dopo aver investito autonomamente in Provincia di Foggia quasi 2 milioni di euro. Come denunciato da De Girolamo, amministratore unico di Lotras, “la concorrenza al Sud è più che sleale perché esiste una diversa competitività dei territori”. Basti considerare che per la sicurezza su Lotras pesano costi aggiuntivi che ,ad esempio, a Bari per la Gts Logistic sono a carico del pubblico. Tra l’atro, la Gts Logistic paga per 35mila metri quadrati 100 euro al mese, per un risparmio di circa 1,2 milioni di euro all’anno, mentre Lotras versa all’ASI una pigione di 40mila euro all’anno, per un’area che ha provveduto la stessa Lotras ad allestire e a mettere in sicurezza”.
In ultimo la domanda di Barone: “Lotras ha già investito 2 milioni di euro per la progettazione esecutiva degli interventi della piattaforma, quali sono i motivi dei ritardi nella realizzazione delle opere in oggetto? È stato proposto un cronoprogramma degli interventi al fine di scongiurare la rimodulazione dei fondi stanziati nel Patto per la Puglia pari a 40 milioni di euro?”.
Ebbene, Riccardi ha messo in discussione tutto questo. Quel progetto depositato in Asi ha solo una progettazione di massima, con cartografie e schemi, ma è privo dei costi e di atti analitici.
“Non abbiamo interesse a cestinarlo, Lotras si è resa disponibile ad un confronto al progetto. Lunedì avremo un incontro per avviare un percorso che aiuti tutti a realizzare il progetto di Lotras così com’è o modificato da noi. La piattaforma avvierà una competizione tra territori È ininfluente che si realizzi? Io credo di no. Ma ci può essere qualcuno che inconsciamente preferisce bloccarlo. I De Girolamo sono degli ottimi imprenditori, ma occorre seguire strade senza
azioni discutibili”. Proprio al fine di evitare polemiche e congiunture particolari, l’Asi non sarà la stazione appaltante della piattaforma logistica, ha annunciato Riccardi. “La stazione deve essere terza, esterna al nostro territorio in modo che stia fuori dalle logiche locali. Io non lo conosco il progetto. Sono tavole di disegno, non c’è un conto economico. Cosa produce questo investimento? Lotras è un ottimo imprenditore ma adesso si tratta di prendere 40 milioni di fondi pubblici.
Cosa produrranno? Rispetto all’attuale struttura abbiamo dati? Passa vino o acqua su quei binari?”, ha chiesto retoricamente con la sua consueta vis polemica.
Il Depuratore
Il presidente contestato ha rivendicato alcune sua azioni nel CdA. “Ho avuto il coraggio, pur davanti ai dubbi di qualcuno, di revocare quell’affidamento. Avevamo una ditta che non depurava e faceva confluire i reflui direttamente nel canale, che arriva a mare e magari poi andavamo pure a farci il bagno a Siponto”.
L’inconferibilità
“Sono pronto a tutti i confronti. Non mi piacciono i richiami avrei preferito ricevere una chiamata. Sono sottoposto ad una verifica della giustizia amministrativa. Porreca esprime un suo punto di vista, fosse un giudice e un onorevole potrei capirlo. Spero che la sua carica alla Camera di Commercio sia rinnovata. Il problema mio non è Porreca. ASI lunedì ha approvato il bilancio, che invito a confrontare con quelli passati. Occupiamoci dei temi veri: perché l’acqua c’è chi la paga e chi no? Princes paga troppo l’acqua su ASI, perché?”.
Sulla sua carica, Riccardi ha anche riferito di aver avuto una telefonata dal Governatore, Michele Emiliano. “Mi ha detto che sarebbe arrivata una nota perché la Regione ha il controllo sulle zone Asi. Avrebbe richiesto tutti gli atti procedurali”. Compresa la seconda missiva di Anac nella quale si intima il responsabile anticorruzione ad uniformarsi alla delibera, pena la segnalazione alla Corte dei Conti.
Ma su una vicenda simile, in Campania in un altro consorzio l’Anac, come si sa, ha perduto su tutta la linea. “Ci si concentra solo su treno tram e piattaforma logistica, che insieme valgono 90 milioni del Patto per la Puglia, ma il totale è 628milioni di euro. È irrilevante capire perché gli altri investimenti sono fermi? Il dissesto idrogeologico? Le strade? Di quel patto l’unico progetto che ha difficoltà è il treno tram, ma abbiamo messo in conto una conferenza stampa in cui spiegheremo tutto, chiamando le istituzioni ad un tavolo”.