Si sono dichiarati innocenti Michele Sorrentino e Adriana Vasiljevic, tra i principali indagati dell’inchiesta sul giro di prostituzione a Foggia. La donna, già nota alle cronache per il crac Don Uva (è in corso il processo di primo grado) e per una candidatura in Forza Italia alle Amministrative 2014, ha riferito al gip di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda riguardante lo sfruttamento di donne straniere. “Sapevo soltanto che il mio compagno (Sorrentino) aveva affittato la casa ad alcune ragazze”, la spiegazione fornita al giudice.
Occhi puntati soprattutto sull’abitazione di via Cosmano dove, stando alle oltre 300 pagine dell’ordinanza, avvenivano i traffici maggiori di clienti. Sorrentino ha spiegato di aver affittato l’appartamento anni fa a una inquilina che successivamente gli chiese di poterla subaffittare: “Io accettai”, ha detto. Solo dopo scoprì che c’era una prostituta, perciò l’uomo decise di rescindere il contratto.
Sorrentino, difeso dall’avvocato D’Ambrosio, ha fatto sapere di non aver mai affittato la casa a più persone. Affittare un’abitazione a una sola donna che esercita prostituzione, senza svolgere altri ruoli, non è reato stando a una sentenza della Cassazione.
Il legale – che difende anche la Vasiljevic – ha presentato ricorso al Tribunale della Libertà per ottenere la scarcerazione della coppia.
“State più comode, hai voglia a lavorare”
In realtà, le carte dell’inchiesta raccontano un sistema collaudato negli anni, favorito anche dalla presenza di un poliziotto (in servizio presso la Questura di Foggia nel 2015), amico di Sorrentino, denunciato perchè sapeva dello sfruttamento di prostitute omettendo di farlo presente agli organi inquirenti.
Sorrentino ha detto al gip di recarsi presso gli appartamenti per riscuotere il denaro solo a fine contratto ma le testimonianze dei vicini raccontano altro. Nella denuncia presentata da un residente di via Cosmano si legge: “Sorrentino si recava quotidianamente sia di mattina che di pomeriggio, spesso anche nelle ore serali, compresi i festivi e la domenica, nell’appartamento dove ci sono prostitute e transessuali. Molto spesso veniva con la Vasiljevic”.
Secondo l’accusa, la bionda fidanzata di Sorrentino teneva la contabilità. Ogni prostituta doveva consegnare alla coppia 50 euro al giorno come costo per l’affitto dell’abitazione. Quando questo non accadeva, l’uomo si infuriava.
Sorrentino: “Questa mi ha già stancato!” (parlando di una prostituta)
Vasiljevic: “Ti ha dato?”
Sorrentino: “Cinquanta”
Vasiljevic: “Madonna mia!”
Sorrentino: “Mi deve dare altri centocinquanta. Tu te ne devi andare! Mi stai creando problemi, te ne devi andare! Eh!”
Nell’ordinanza sono decine le intercettazioni ambientali presenti. Alcune riguardanti persino messaggi vocali su WhatsApp dai quale emerge come Sorrentino sapesse bene della presenza di più prostitute nell’appartamento.
Sorrentino: “Anche perchè poi può essere che…ehm…lunedì, martedì si libera e quindi state poi più comode. Anche perchè, ripeto, le case è grande, insomma. Hai voglia a lavorare”
Vasiljevic: “Loro vanno nella sinistra o nella destra? Nella destra”
Sorrentino: “Destra”
Vasiljevic: “Eh si, la stanza è bella grossa”
Sorrentino: “Si. Poi sta il bagno… quando arriva un cliente uno va nel bagno e lei entra nel bagno, non è un problema”
Screzi con l’indagato Stefano Simolo (detto Marco)
Sorrentino temeva di essere coinvolto in indagini penali e si lamentava con Simolo (un altro degli arrestati) per il fatto che questi comunicava in giro notizie in ordine alla proprietà delle case.
Dopo un battibecco tra i due per telefono, Simolo si sfogò con una prostituta.
Simolo: “Questo qui non basta che io gli presento le persone”
Prostituta: “Ma chi fa un lavoro del genere non può essere una brava persona”
Simolo: “Questi sono tutti pezzi di merda, ma tu cosa pensi cesso di merda tu lo sai cosa sei, solo un magnaccione di merda, quello sei tu, ma vai a zappare la terra. Non basta che tu mangi alle spalle mie”.
Poliziotti cacciati in malo modo
In una conversazione col suo amico poliziotto U.B., Sorrentino si vantava di aver allontanato a muso duro due agenti dalla zona nei pressi della casa di via Cosmano.
Sorrentino: “Ho detto: “La prossima volta se ti chiamano…” ho detto io “…e dici che ti fanno la segnalazione, che ti chiamano e devi fare l’intervento, non ci andare, fai conto che là non…devi dire: “No, noo! Per l’amor di Dio!” Dici: “Mando gli altri!”. Non ci devi andare proprio!” ho detto io. Ho detto io, anzi. Ho detto io: “E devi vedere se mandi gli altri!” ho detto io “Se mandi gli altri è la stessa cosa!” Ho detto io: “la prendo la registrazione e ce la porto al Questore direttamente, sia del piano terra di via La Rocca (altra casa a luci rosse, ndr) e di là che sei andato a dire vicino a quella: “Scopiamo…non scopiamo…noi veniamo…eh!” Ho detto: “No allora…allora state facendo il controllo al catanese?” Ho detto io. “Com’è? Quando dici vicino alla puttana: “Quanto ti prendi? A me fammi scopare gratis!”. Ho detto: “Allora quelle sono parole che non hai detto tu? Le ha dette qualche altro? A posto!” Ho detto io. “Le ha dette qualche altro!” Ho detto: “Io ti ho avvisato. Poi non dire che non sono un uomo!”. Ho detto: “Io da uomo oggi ti vengo ad avvisare!”. Ho detto: “Lo prossima volta che ti vedo solo con la macchina qua, ti faccio arrestare direttamente! Non ci venire proprio! Dimenticateli questi due appartamenti!” ho detto io. “Dimenticateli! Vai a rompere il cazzo ad altre persone!”
Il poliziotto: “Tanto vanno alle altre parti!”
Sorrentino: “Eh si!”
Il poliziotto: “Vanno facendo i cazzi loro!”