Sequestri preventivi di immobili e conti correnti in agricoltura sono stati emessi dal Gip Dino Dello Iacovo a Foggia. I fatti si inseriscono nel più ampio tema del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nei campi.
La Procura di Foggia ha depositato le applicazioni cautelari personali e reali nei confronti di alcuni imprenditori agricoli e di alcune ditte. I loro nomi sono autorevoli: Potito Miscia, Nicola Varraso, Michela Russo, Mariya Pavlivska, Vincenzo Lioi, la cooperativa agricola Bionatura a Borgo Cervaro e la società semplice “Guzzetti Giampaolo e Stefano S.S.” con sede a Bollate e unità operativa a Borgo Incoronata in contrada Spartivento.
I reati contestati di cui all’articolo 603 commi 1 n1/2, 2 e 4 del codice penale, stando all’ipotesi accusatoria, riguardano lo sfruttamento in agricoltura: in un arco di tempo tra ottobre 2016 e gennaio 2017 numerosi lavoratori (tra cui anche un minore) di nazionalità italiana e straniera sarebbero stati destinati in condizioni di sfruttamento, attese le retribuzioni esigue, i turni massacranti, le condizioni degradanti e l’assenza di cautele antinfortunistiche a eseguire prestazioni lavorative nelle due imprese agricole, Bionatura e Guzzetti.
Il Miscia, come si legge nella misura cautelare, procacciava i lavoratori pattuendo le condizioni e accompagnando i lavoratori, trattenendo a sé delle provvigioni, mentre una ucraina Mariya Pavlivska conservava i resoconti delle ore di lavoro e delle percentuali. Varraso e Russo nella qualità rispettivamente di legale rappresentante della Bionatura e di dipendente, secondo l’accusa, impiegavano i lavoratori sottopagati in condizioni di sfruttamento. Lioi, invece, dipendente della Guzzetti era addetto al controllo e al coordinamento della forza lavoro e pure lui si “riforniva” di lavoratori dai caporali, secondo gli inquirenti. Le indagini scaturite da una denuncia del settembre 2016 della Camera sindacale di Ascoli hanno consentito di raccogliere solidi elementi indiziari dai tabulati ed intercettazioni telefoniche e ambientali, che raccontano in presa diretta i contatti illeciti dedicati alla minuziosa organizzazione e alla contabilità di comodo.
Secondo il gip sussistono tutti gli estremi della responsabilità amministrativa della cooperativa Bionatura e della società Guzzetti: esistono infatti la presunta commissione del delitto, l’interesse o il vantaggio derivante dalle prestazioni dei lavoratori sfruttati e la qualifica di rappresentanti o di sottoposto a direzione o vigilanza del titolare.
Il profitto dei resti ipotizzati conseguito da ciascuna delle due ditte interessate è stato puntualmente ricostruito dalla Polizia Giudiziaria sulla base delle differenze retributive tra gli importi annotati sui fogli di presenza e quelli previsti dal contratto provinciale dei lavoratori agricoli e florovivaisti di Foggia, tenuto conto dei luoghi di provenienza dei lavoratori.
Il gip ha dunque disposto per Miscia il sequestro preventivo di un furgone e di denaro contante e conti fino a 16.969 euro, a Varraso sono stati pignorati 13mila euro circa e alla società Guzzetti denaro contante e conti correnti bancari fino a concorrenza dell’importo di 27.599 euro.