La dura vita nella miniera di San Giovanni Rotondo: incontro-testimonianza con gli studenti

La miniera diventa protagonista dell’attività didattica dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Forgione”, nel corso di un incontro dedicato al lavoro in miniera e all’ascolto di microstorie dedicate all’attività estrattiva del sito minerario di Bauxite (roccia sedimentaria che costituisce la principale fonte per la produzione dell’alluminio, ndr), più grande di Puglia.
Ai saluti della dirigente scolastica, Maria Fiore, è seguito l’interventi del presidente del Centro Studi Miniera di Bauxite, Salvatore Mangiacotti, che ha illustrato le ragioni storiche alla base dello sviluppo dell’attività estrattiva a San Giovanni Rotondo, tanto da diventare presto un punto di riferimento delle politiche autarchiche del regime fascista.
“La miniera è stata il pane e il lavoro di tanti sangiovannesi – ha ricordato Mangiacotti -. È stata una tragedia del pianto e del dolore per molti familiari di minatori che trovarono la morte nelle gallerie. Furono 27 le vittime della miniera, in quasi quarant’anni di attività. Oggi, vengono ricordate in un monumento davanti alla Chiesa di Sant’Onofrio, dove c’è anche la statua di Santa Barbara, patrona dei minatori. Il 4 dicembre, era il giorno di festa patronale, tutt’oggi resta ancora uno dei momenti più significativi della religiosità cittadina. Sarebbe bello recuperare quest’antica tradizione sangiovannesi” – ha aggiunto.
L’ incontro, che rientra nell’ambito del progetto di valorizzazione dei siti di Archeologia industriale, finanziato dalla Regione Puglia e organizzato dal Comune di San Giovanni Rotondo, è proseguito con la testimonianza di Saverio Patrizio, minatore che ha trascorso la sua vita lavorativa alle dipendenze della Società Montecatini, azienda che aveva la concessione estrattiva del sito sangiovannese.
Patrizio, l’ultimo minatore del sito pugliese, ha ricordato alcuni episodi legati alla vita faticosa del minatore e alle tante attività che ruotavano intorno ai sito minerario.
“A San Giovanni Rotondo mancava il lavoro e c’era molta miseria, ma grazie alla miniera si poteva contare su una busta paga stabile e sulla possibilità di comprare beni di prima necessità. Si potevano fate progetti di vita per il futuro e migliorare la propria condizione sociale” – ha raccontato agli studenti -.
Gli interventi sono stati preceduti dalla visione di alcune immagini del docufilm “Polvere Rossa” che narra, anche attraverso la testimonianza di alcuni minatori, la storia della miniera di bauxite.
Alle domande degli studenti, le dovute risposte dello speleologo Antonio Biancofiore, che insieme ai suoi colleghi, ha promesso ai ragazzi una visita alla scoperta delle gallerie della maniera la prossima primavera.
In occasione, sono diverse le iniziative di promozione del sito organizzate, attraverso l’organizzazione di un Festival dedicato proprio ai temi del lavoro minerario” – ha illustrato Maurizio Piacentino di ProvoCult.