
di FRANCESCO PESANTE
Niente videosorveglianza sul corso principale di Mattinata. È questo lo strano caso della “farfalla del Gargano”, già nell’occhio del ciclone per la presenza della Commissione d’accesso agli atti a Palazzo di Città che potrebbe portare allo scioglimento del Comune per infiltrazioni criminali. A questo si aggiunge l’assenza di adeguate misure di sicurezza, ormai diffuse in numerose realtà ma non presenti nel centro garganico. Per una situazione che ormai si protrae dal 2015, in buona sostanza da quasi tre anni. Giova a qualcuno non monitorare corso Matino, ovvero la principale arteria del paese? Una strada dove, tra le altre cose, non mancano attività riconducibili a boss locali. Come ad esempio un circolo, luogo di ritrovo di pregiudicati. Lo stesso circolo dove il 26 gennaio 2016, attorno alle 18e30, due uomini incappucciati fecero irruzione coi kalashnikov per poi fuggire senza esplodere colpi. Forse un avvertimento per uno in particolare dei presenti in quel momento nel locale, Francesco Pio Gentile detto “rampino” o “passaguai”, ritenuto luogotenente del clan Romito. Gentile fuggì da una finestra fratturandosi una gamba. Gli uomini armati, invece, si allontanarono poco dopo a bordo di una berlina scura. Un episodio tuttora avvolto nel mistero.
Eppure la videosorveglianza continua a mancare e questo resta un rebus per le forze dell’ordine (impossibilitate ad indagare al meglio) e per la stessa Commissione d’accesso agli atti. Per la questione delle telecamere si è ancora in attesa di una gara d’appalto più volte annunciata dall’amministrazione ma ancora in fase di stallo. Sono passati, come detto, tre anni. Nessuna vigilanza, quindi, per gli ingressi principali del paese (corso Matino attraversa tutta Mattinata, ndr) dove – ad uno di questi – vi era anche il parcheggio dei pullman. Stando ai rumors, gli autobus di linea dovevano essere dirottati nel piazzale del genero di Franco Notarangelo detto “Natale”, pregiudicato ritenuto vicino al clan Romito. Progetto saltato solo per questioni tecniche di viabilità. Non per la volontà dei soggetti in atto. Stesso discorso per i veicoli dell’azienda dei rifiuti Tecneco (attiva a Mattinata e Monte Sant’Angelo), alcuni dei quali già presenti in quel parcheggio qualche settimana fa. Due camion della spazzatura appaiono nelle foto inviate alla stampa dai carabinieri forestali, proprio nel giorno del sequestro dell’area.
Dalle indagini degli uomini dell’Arma è emerso che le opere erano state realizzate in assenza di autorizzazione paesaggistica, del permesso di costruire e in assenza del nullaosta dell’ente Parco. Nel parcheggio erano presenti al momento della “visita” dei militari, anche 5 autocarri e 25 roulottes a titolo oneroso. Accertate, infine, diverse opere illecite costituite da un piazzale per una superficie di 4000 metri quadri e diverse tettoie utilizzate per rimessaggio autocarri e caravan.