Politici e imprenditori nell’organizzazione criminale sgominata dall’operazione “In Daunia venenum”, messa a segno dalla DDA di Bari. Dalle carte dell’inchiesta emerge un filo diretto tra Domenico Gramegna, dirigente Arpa, l’imprenditore pescarese Fabrizio Mundi e tre politici: si tratta del coordinatore provinciale di Foggia di Noi con Salvini, Primiano Calvo (sanseverese), del vice coordinatore regionale di Idea Popolo e Libertà, Antonio Comitangelo e di Paolo Antonio Del Prete, componente del coordinamento provinciale Bat dello stesso movimento.
Grazie ai tre politici che “ammorbidivano” il dirigente Gramegna dell’Unità Operativa Complessa dell’Arpa, l’imprenditore Mundi riusciva ad ottenere parere favorevole all’esito dell’attività ispettiva presso la sua ditta “LUFA Service”. “5mila euro per sistemare quel fatto”, è una delle frasi venute fuori dalle intercettazioni. In buona sostanza, col supporto di Gramegna, Mundi poteva continuare a svolgere i propri traffici intascando guadagni illeciti. La sua azienda, infatti, accoglieva rifiuti dalla Campania in quantità assolutamente sproporzionate rispetto alla capacità ricettiva e di lavorazione, provvedendo semplicemente, dopo una parvenza di lavorazione, a sversare il materiale sui terreni agricoli nelle proprie disponibilità o di soggetti compiacenti. Quelli che apparentemente dovevano essere trasformati dopo un processo di compostaggio in fertilizzanti per agricoltura, in realtà erano rifiuti che venivano tombati illecitamente in terreni utilizzati di fatto come discariche. Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato in un range compreso tra un minimo di 25mila tonnellate a un massimo di circa 100mila tonnellate.
Corruzione e tangenti
Su questi soggetti pesano, ora, reati di rilievo quali falso ideologico e corruzione di un pubblico ufficiale ovvero il dirigente dell’Arpa Puglia. Disposto il carcere per Mundi, domiciliari per i tre politici e per Gramegna. Quest’ultimo segnalato per ipotesi di falso ideologico in quanto, in relazione ad un verbale di sopralluogo, omise di riferire circa l’esistenza di carenze strutturali presso l’impianto di compostaggio della “LUFA Service”, facendole passare per “scarsa manutenzione”. Gramegna risponde anche di due episodi di corruzione. Entrambi risalgono al 2014, uno – come già detto – relativo all’ispezione eseguita nella LUFA Service di San Severo, l’altro riguardante la bonifica dall’amianto di un terreno nell’area dell’ex Fibronit di Bari. Nel primo caso avrebbe ottenuto una tangente di 5mila euro, nel secondo l’assunzione del figlio.
L’asse Campania-Foggia
Il traffico dei rifiuti oggetto delle indagini, ha avuto come direttrice, l’asse Campania-Provincia di Foggia e ha disvelato l’esistenza di una organizzazione criminale che ha riversato, illecitamente, rifiuti nell’agro di Manfredonia e di altre zone della provincia dauna, con la complicità di una ditta di servizi ambientali di San Severo, la LUFA Service srl, attraverso automezzi dell’impresa denominata PULITEM srl di Casalnuovo di Napoli.