“Con le maestre senza se e senza ma…” “Questa scuola non è un lager”. Sono solo alcuni degli slogan che campeggiano sui cartelli esposti nell’istituto “Paolo Roseti” di Biccari per un primo maggio davvero insolito nel piccolo centro dei Monti Dauni, dove i cittadini si sono riuniti per sostenere a gran voce il ritorno delle quattro maestre arrestate dai carabinieri poche settimane fa. Una manifestazione per mostrare vicinanza a Maria Concetta Stampone, Ernesta Salandra, Lucia Saldarelli e Marianna Bimbo, finite agli arresti per presunti maltrattamenti nelle aule del “Roseti” a seguito della denuncia del papà di un alunno. Guidati dal sindaco Gianfilippo Mignogna, i genitori dei bambini ed alcuni ex alunni, hanno rilasciato testimonianze a favore delle quattro donne e non sono mancati attimi di commozione, come si può vedere dal video in alto realizzato dagli organizzatori della manifestazione: “Mai saputo di gesti o parole fuori posto – spiega una madre -. Sono persone per bene. Insegnanti che hanno educato i ragazzi col metodo Montessori”. “I nostri figli – le fa eco un’altra signora – hanno mostrato tutto il loro affetto attraverso una lettera e ora sperano di riaverle in classe il prima possibile”. Ha parlato anche qualche ex alunna. Una ragazza che soffre di dislessia dice: “Sono state brave, evitandomi qualsiasi problema. Mi hanno sempre aiutato e ora riesco a parlare grazie soprattutto ai loro insegnamenti”. “Con loro ero a casa mia”, commenta un’altra ex alunna.
La mamma di un ragazzino ricorda: “Mio figlio era contento di andare a scuola la mattina. Altro che lager. Mai sentito nulla del genere”. I genitori sono a dir poco preoccupati. La scuola è praticamente rimasta decimata dopo gli arresti eseguiti dai carabinieri e c’è ansia per le sorti dei bambini che potrebbero essere costretti a trasferirsi altrove. Intanto il sindaco ribadisce un concetto già espresso pochi giorni dopo l’operazione dei carabinieri: “Oggi siamo qui per dire la verità. I nostri sentimenti sono veri. Mi impegnerò a raccontare Biccari per quello che è a chi non la conosce e a chi, troppo frettolosamente, ha usato termini estranei alla nostra realtà”. La manifestazione si è conclusa col volo dei palloncini.